È morto Roberto Colaninno, autore della scalata a Telecom e del rilancio di Piaggio
È morto Roberto Colaninno, ex presidente di Telecom e Piaggio. Aveva 80 anni. Dopo gli esordi nel 1969 e la carriera all’Olivetti, il suo nome viene ricordato soprattutto per la scalata a Telecom nel 1999 e al rilancio di Piaggio. La notizia della scomparsa è stata ufficializzata da Omniaholding, la holding di controllo della famiglia. I funerali si svolgeranno a Mantova in forma privata.
La carriera di Roberto Colaninno
Roberto Colaninno è stato uno degli imprenditori protagonisti dell’industria italiana. Sposato, padre di Matteo e Michele (quest’ultimo amministratore delegato e direttore generale di Immsi), aveva conseguito il diploma di ragioniere e da mezzo secolo era al centro della scena imprenditoriale italiana. La sua famiglia era originaria di Acquaviva delle Fonti (Bari) ma da tempo viveva a Mantova. La sua carriera iniziò nel 1969 alla Fiaam Filter, azienda italiana di componenti per auto con sede a Mantova, di cui diventò amministratore delegato. Nel 1981 fondò la Sogefi, società di componentistica meccanica, entrata ben presto nell’orbita della Cir dell’ingegner Carlo De Benedetti.
Olivetti, Omnitel e Telecom Italia
Nel 1995 Roberto Colaninno diventò amministratore delegato di Olivetti nel momento della massima crisi dell’azienda. In quegli anni Colaninno annunciò che bisogna uscire dall’informatica trasformando l’azienda in una holding di telecomunicazioni. Dopo la vendita di Omnitel (7 miliardi di euro) lanciò una offerta pubblica di acquisto totalitaria su Telecom Italia, pagando a tutti gli azionisti un prezzo considerato equo dalla Borsa. L’operazione ebbe successo e Colaninno diventò presidente e amministratore delegato.
Roberto Colaninno e la Compagnia Aerea Italiana
Nel 2008 viene costituita, in seguito a una iniziativa di Silvio Berlusconi, nasce la Compagnia Aerea Italiana, una società-veicolo che intende acquisire l’Alitalia, di cui Colaninno è stato presidente. Nel 2015 la Cai è azionista al 51% della nuova Alitalia con il 49% in mano a Etihad Airways.