Donzelli: “Ora il Pd vuole il rogo del libro di Vannacci? In un mondo libero si scrive ciò che si pensa”

20 Ago 2023 9:53 - di Luisa Perri
Donzelli, Vannacci, libro

«Il Pd cosa vuole ancora, la lapidazione o il gulag? In un mondo democratico si scrive ciò che si pensa». Giovanni Donzelli parla al Corriere della Sera sulla bufera montanta intorno ai contenuti all’interno del libro autoprodotto e scritto dal generale Roberto Vannacci, destituito negli scorsi giorni.

“Facciamo circolare solo le idee che piacciono al Pd?”

«Non entro nel merito. Se qualcuno si sente offeso ci sono gli organismi preposti. Ma non spetta a me dare un timbro di bontà o no delle idee. Da sempre mi batto per difendere il diritto di esprimere anche, anzi direi soprattutto, idee diverse dalle mie. Non è che dobbiamo fare gli agenti del politicamente corretto», dice il capo organizzazione di Fratelli d’Italia sul libro del generale. E aggiunge: «Non ho avuto tempo di leggerlo, ma se qualcuno si ritiene offeso ci sono gli organismi preposti. Difendere la famiglia non è omofobia, è la Costituzione».

Caso Vannacci, Donzelli: “Crosetto ha fatto benissimo”

«Se stabilissimo che compito della politica è decidere la bontà delle idee sarebbe la fine della democrazia», aggiunge l’esponente di FdI.. Vannacci «come militare fino a questa vicenda ha reso un grande servizio alla Nazione». Tuttavia il ministro della Difesa Crosetto «ha fatto benissimo» ad avviare l’azione disciplinare. «Rappresentando un ministero delicato, ha attivato un meccanismo previsto dalle procedure dell’esercito. In modo che si potesse verificare se ciò che ha fatto corrisponde alle regole militari oppure no». «Se qualcuno si ritiene offeso ci sono gli organismi preposti. Chi ha dato al Pd il diritto di autoproclamarsi censore?”, chiede Donzelli. «Non vorrei arrivare al principio che si scrivono idee solo se piacciono al Pd». «Leggo che il Pd e le sinistre dicono di no – aggiunge -. Ma cosa vogliono? La lapidazione in piazza? Il rogo dei libri che non condividono? Il gulag delle idee che non corrispondono alle tante correnti con cui litigano? Non voler eliminare il favor familiae non è omofobia, è la Costituzione», afferma il deputato.

 

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