Caso Portanova, sit in delle femministe contro il calciatore della Reggiana condannato in primo grado per stupro.

2 Ago 2023 9:22 - di Roberto Garritano
Portanova

Caso Portanova a Reggio Emilia. Un gruppo di attiviste  di ‘NonDaSola’ e ‘Non una di meno’ si sono recate ai campi di via Agosti per manifestare il loro dissenso nei confronti dell’acquisto di Manolo Portanova. Il calciatore è stato condannato in primo grado a sei anni di carcere per stupro di gruppo. Il Genoa, lo scorso anno, aveva deciso di metterlo fuori rosa dopo la condanna. Il calciatore aveva appena vinto il ricorso al Coni per difetto di giurisdizione nei confronti della FIGC che aveva aperto il procedimento disciplinare per un’eventuale squalifica. La vittoria al Coni ha consentito alla Reggiana, neopromossa in B, di poterlo tesserare. A novembre si terrà il processo di appello. Portanova, dopo la protesta delle femministe, non si è allenato.

Il caso Portanova e la condanna

23 anni, napoletano, centrocampista, Manolo Portanova è figlio di Daniele, difensore di Napoli, Bologna e Genoa. La sua vicenda giudiziaria esplode Il 10 giugno 2021, quando viene  sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, tornando in libertà dopo un mese. Il calciatore è stato accusato, insieme al fratello William (allora minorenne), al cugino e a un amico, di violenza sessuale di gruppo, avvenuta in un appartamento di Siena, nei confronti di una ragazza di vent’anni che Manolo aveva appena conosciuto. 

Nel settembre del 2022 durante l’udienza preliminare, il legale del giocatore ha chiesto e ottenuto il giudizio abbreviato, presentando anche un’offerta ufficiale di risarcimento per danni morali alle controparti della difesa, che hanno poi deciso di rifiutare la proposta. Portanova però si è sempre dichiarato innocente.

Il 6 dicembre 2022, Portanova è stato condannato in primo grado a sei anni di reclusione, nonché ad una provvisionale di 130.000 euro, divisa fra la vittima (100.000 euro), la madre della ragazza (20.000 euro) e l’associazione Donna chiama Donna di Siena, costituitasi parte civile nel processo (10.000 euro).

A novembre in Corte di appello si discuterà il ricorso del calciatore.

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