Artigiani in calo, un mondo al tramonto. Web e mercato scalzano calzolai e fabbri: lo studio della Cgia

26 Ago 2023 11:16 - di Redazione
artigiani

Gli artigiani gettano la spugna. È la fotografia che un’analisi della Cgia, stilata sulla base degli ultimi dati resi disponibili dall’Inps, scatta su un mondo in estinzione. Una realtà imprenditoriale in cui un insufficiente ricambio generazionale, la feroce concorrenza esercitata dalla grande distribuzione, il colpo inferto in questi ultimi anni anche dal commercio elettronico, il boom del costo degli affitti e il dilagare inarrestabile di una cultura “usa e getta”, stanno facendo la differenza alimentando la fuga da un settore sempre più snobbato dai giovani e penalizzato dal mercato.

Artigiani in calo, la Cgia tira le somme sul settore

Così, mentre estetisti e tatuatori scalzano calzolai e fotografi, continua a diminuire il numero degli artigiani presenti in Italia. Una amara constatazione che la Cgia mette nero su bianco – e che l’Adnkronos segnala – asseverandola con numeri e raffronti che decretano l’impietoso verdetto: se nel 2022 contavamo 1.542.299 artigiani, oggi continua a diminuire il numero degli artigiani presenti in Italia. Dal 2012 sono scesi di quasi 325 mila unità (-17,4 per cento). E in questi ultimi 10 anni solo nel 2021 la platea complessiva è aumentata, seppur di poco, rispetto all’anno precedente.

Un mondo nella strettoia tra ricambio generazionale insufficiente e cambiamenti di mercato

La maggior parte degli utenti preferisce il prodotto fatto in serie e consegnato a domicilio. La calzatura, il vestito o il mobile fatti su misura sono ormai un vecchio ricordo. Il prodotto realizzato a mano è stato scalzato dall’acquisto scelto sul catalogo on line o preso dallo scaffale di un grande magazzino. E a fronte di tutto ciò, non solo i giovani sono sempre meno interessati a lavorare in questo settore, ma anche chi ha esercitato la professione per tanti anni e non ha ancora raggiunto l’età anagrafica e/o maturato gli anni di contribuzione per beneficiare della pensione, spesso preferisce chiudere.

Estetisti e tatuatori scalzano calzolai e fotografi

E senza botteghe, ne consegue, si estinguono le imprese familiari. Allora, come evidenzia la Cgia, sono sempre meno i calzolai. I corniciai. I fabbri, i falegnami, i fotografi, i lavasecco, gli orologiai, i pellettieri, i sarti, i tappezzieri, etc., etc, etc. E, ovviamente, nell’era del consumismo più sfrenato, si estinguono via via i riparatori di elettrodomestici e Tv. Per contro, invece, i settori artigiani che stanno vivendo una fase di espansione sono quelli del benessere e dell’informatica.

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