Pier Silvio Berlusconi: “Stimo Giorgia, giovane e decisa, la conosco da anni. Ecco perché non scendo in politica”

5 Lug 2023 14:16 - di Redazione

Parla di stima personale che nutre verso Giorgia Meloni l’amministratore delegato di Mediaset, Pier Silvio Berlusconi in occasione della presentazione dei palinsesti dell’azienda ieri sera a Cologno Monzese.

Una serata colma di emozioni nella quale sono sono mancati i lucciconi, i ricordi, la commozione per la scomparsa di Silvio Berlusconi.

Dopo aver aperto la serata con un video che mostrava alcuni dei momenti più felici del leader di Forza Italia insieme al figlio, il conduttore Gerry Scotti ha invitato l’ad a salire sul palco. Con la voce rotta, Pier Silvio Berlusconi ha detto: “Papà ti amo”, mandando un bacio al cielo.

“E adesso? – ha aggiunto -. E adesso ringrazio tutti voi, grazie agli amici di Mediaset e grazie ai giornalisti. Adesso facciamo ‘click’ e torniamo a lavorare”.

Poi, dopo la presentazione dei palinsesti, c’è stato tempo per parlare della situazione attuale, della politica, del governo. E del papà, Silvio Berlusconi, appunto.

Con Giorgia Meloni ho un buon rapporto – dice rispondendo alle domande dei giornalisti. – La conosco da molti anni. È una persona che stimo, è giovane e decisa. Ho stima personale per il nostro premier”, le riconosce, Pier Silvio Berlusconi.

“Per la prima volta, dopo tanti anni – ha detto Pier Silvio – in Italia c’è un governo votato dagli elettori che sta facendo del suo meglio. Io credo che Forza Italia possa e debba garantire continuità e stabilità al governo“.

Del resto, ha aggiunto Pier Silvio Berlusconi, “io credo che oggi, al di là come la si pensa, la cosa importante è che in Italia ci sia un governo che dia la sufficiente stabilità per andare avanti in un lavoro che troppe volte è stato interrotto. Detto questo – ha smentito  – io non ho alcuna intenzione di entrare in politica“.

Pier Silvio Berlusconi affronta anche il recente, doloroso, lutto della scomparsa del papà, una persona carismatica e geniale ma, appunto, soprattutto un padre, un uomo generoso, perseguitato da certi magistrati militanti.

La mancanza che sento è enorme, devo dire la peggiore della vita – ammette Pier Silvio Berlusconi mettendo per un attimo da parte l’abito del manager e dell’imprenditore costretto a concentrarsi sui numeri e sui risultati. – Man mano che i giorni passano cresce e faccio fatica anche a parlarne”.

La mancanza, per me, è più dell’uomo e del papà, non è una mancanza così forte a livello professionale. E questo, se possibile, rende ancora più onore a mio padre – riconosce l’amministratore delegato di Mediaset. – Io mi sono trovato ad essere completamente travolto dal lavoro e ho avuto una crescita naturale all’interno dell’azienda. La sua mancanza è totale, ma sulla continuità lui è stato così grande da dare ai suoi figli la possibilità di andare avanti senza di lui prima che potesse succedere quello che poi è successo”.

Pier Silvio Berlusconi ha anche smentito, rispondendo ai cronisti che gli chiedevano se fosse vera la notizia sul progetto di trasformare Villa San Martino in un museo dedicato a Silvio Berlusconi: “Io non ne so niente, ma mi sembra una ipotesi abbastanza inventata”.

L’amministratore delegato di Mediaset ha poi spiegato perché non intende ripercorre le orme del padre in politica.

“La prima questione -ha spiegato Pier Silvio Berlusconi – è del tutto personale. Io penso che la politica sia un mestiere serio. E i mestieri si studiano, si imparano nel tempo. Ci vuole esperienza, non si fanno dall’oggi al domani. Non riterrei giusto dire ‘ok, per quello che è successo andiamo’”.

Il secondo motivo è che, “anche ove mai fosse, non credo sia giusto lasciare le cose a metà. Mediaset sta attraversando un momento importantissimo di progetti e sviluppo e dunque ritengo che io debba rimanere qui a fare il mio mestiere“.

E per finire, “il terzo motivo, il più importante, è che anche mai fosse, e così non è, dovessi sentire io un qualche tipo di chiamata, non bisogna dimenticare perché si vuole fare le cose. Per dare un servizio agli italiani? Ad oggi non c’è alcuna emergenza. Quindi non vedo perché”.

Ma, poi, c’è una riflessione, conversando con i giornalisti, al termine della serata.

”Nei vari pensieri che ho fatto con la scomparsa di mio padre – ha detto Pier Silvio Berlusconi – c’è qualcosa che mi ha fatto nascere qualcosa dentro; il suo rapporto con gli italiani è un lascito, fatto di amore di libertà. Un lascito che deve vivere, al di là della destra e della sinistra, al di là dei partiti e di tutto. E’ come un pugno allo stomaco, ma anche una carezza”.
“Io ho 54 anni; mio padre quando è sceso in campo in politica ne aveva 58“. E conclude: “Io non voglio fare politica. Qualcosa di emotivo e sentimentale si è mosso, ma io non voglio e non faccio politica. Non solo perché non la voglio fare, non ne sarei in grado, ma soprattutto perché ad oggi non c’è n’è necessità. C’è un governo e c’è stabilità“. E a chi gli ha chiesto a quel punto chi potrebbe sostituire suo padre in Forza Italia, ha risposto: “Nessuno. Mai“.

 

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