L’inflazione cala, l’Istat smentisce i gufi. I numeri confermano che il governo è sulla strada giusta

17 Lug 2023 13:48 - di Alessandra Danieli

Buone notizie dall’Istat su inflazione e caro carrello. I numeri smentiscono i profeti di sventura di quanti dall’opposizione sembrano tifare per il tanto peggio, tanto meglio. L’istituto centrale di statistica conferma il progressivo rallentamento del tasso. Che è fortemente influenzato dalla dinamica dei prezzi dei beni energetici in forte calo. giugno 2023, infatti, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registri una variazione nulla su base mensile e un aumento del 6,4% su base annua, da +7,6% nel mese precedente. Si conferma in sostanza la stima preliminare. In discesa il caro prezzi, va meglio per le famiglie con minore capacità di spesa. Tutto questo dimostra che il governo Meloni sta agendo sui punti cruciali. La frenata dell’inflazione è un risultato rilevante.

FdI: il governo è sulla strada giusta

Il governo è sulla strada giusta, rimarca con soddisfazione Alessandro Urzì di Fratelli d’Italia alla lettura dell’ultima fotografia dell’Istat. «Si tratta di una netta decelerazione dovuta anche al forte calo dei prezzi dei beni energetici. Inoltre, rallenta ulteriormente l’inflazione di fondo e, soprattutto, la crescita dei prezzi del “carrello della spesa”. Questi numeri sono l’ennesima conferma della bontà del lavoro del governo Meloni per calmierare i prezzi – commenta il capogruppo di FdI in commissione Affari costituzionali –  per andare incontro alle esigenze economiche di famiglie e imprese. La strada è tracciata e l’inversione di tendenza rispetto ai governi precedenti è palese a tutti».

Istat: inflazione in calo dal 7,6% al 6,4%. Smentiti i gufi

La decelerazione del tasso di inflazione si deve, in prima battuta, spiega l’Istat, al rallentamento su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da +20,3% a +8,4%). E, in misura minore, degli Alimentari lavorati (da +13,2% a +11,5%), dei Servizi relativi ai trasporti (da +5,6% a +4,7%) e dalla flessione più marcata degli Energetici regolamentati (da -28,5% a -29,0%). Per contro, un sostegno alla dinamica dell’indice generale deriva dai rialzi dei prezzi degli Alimentari non lavorati (da +8,8% a +9,4%).

Scende anche l’inflazione di fondo

Per quel che riguarda la “inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, si registra un rallentamento ulteriore (da +6,0% a +5,6%). Così come quella al netto dei soli beni energetici (da +6,2% registrato a maggio a +5,8%). Si attenua anche la crescita su base annua dei prezzi dei beni (da +9,3% a +7,5%). E, in misura minore, quella dei servizi (da +4,6% a +4,5%).

In discesa anche il caro carrello

In calo progressivo anche il caro carrello, una delle priorità del governo Meloni che, tra i vari strumenti, ha istituito la card “Dedicata a te” per contribuire a sollevare il potere d’acquisto delle famiglie. Anche i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano in termini tendenziali (da +11,2% a +10,5%), come anche quella relativa ai prodotti ad alta frequenza d’acquisto, dal +7,1% al +5,7%.

Va meglio per le famiglie con minore capacità di spesa

“Nel secondo trimestre 2023  – rileva l’Istat – l’impatto dell’inflazione è più ampio sulle famiglie con minore capacità di spesa, rispetto a quelle con livelli di spesa più elevati (+9,4% e +7,1% rispettivamente). Tuttavia, rispetto al trimestre precedente, il rallentamento dell’inflazione è più marcato per il primo dei due gruppi”.

Codacons: la frenata è una buona notizia

Positivo il commento del Codacons. “La frenata dell’inflazione è una buona notizia per i consumatori e per l’economia italiana. Ma il dato come rileva anche l’Istat è nettamente influenzato dall’andamento dei beni energetici. E, per alcuni settori come alimentari e trasporti, i listini continuano a mantenersi su livelli elevatissimi”. A preoccupare è soprattutto il rincaro dei trasporti, altro tema che vede impegnato in prima linea il governo e il Ministero del made in Italy.

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *