Gli abusivi dell’Hotel Astor occupano un altro palazzo, succursale di nuovi illeciti: l’allarme dei residenti
L’ex Hotel Astor è vuoto: dopo lo sgombero dell’edificio che, fino al giorno del rapimento della piccola Kataleya era occupato abusivamente, molti degli abusivi si sono solo spostati di un po’, pensando bene di riparare a qualche chilometro di distanza, occupando un altro palazzo. Un nuovo presidio destinato a diventare la prossima sede di traffici e illeciti, a stretto giro da quella polveriera che sopralluoghi e perlustrazioni scientifiche hanno rivoltato come un calzino. Puntando i riflettori su cunicoli e vani nascosti. Coni d’ombra e anfratti angusti che custodiscono il mistero della scomparsa della piccola di appena 5 anni. Un giallo ancora inquietantemente in corso. Ebbene, la trasmissione di Giuseppe Brindisi Zona Bianca, nell’ultima puntata andata in onda, ha denunciato e commentato l’ultima novità inerente al caso che la cronaca registra.
Gli abusivi dell’ex hotel Astor occupano un altro palazzo
«Da quando li hanno buttati fuori da là – racconta una residente della zona all’inviata della trasmissione di Rete 4, e rilancia il sito del Tgcom24 – hanno iniziato a trasferirsi qui. Un po’ di persone, tra peruviani e romeni hanno iniziato a spostarsi». Interi nuclei familiari, con bambini al seguito, a caccia di un nuovo tetto da occupare abusivamente. Ed è così che nel loro mirino è finito il palazzo, succursale dell’ex Hotel Astor, e – detto, fatto – in men che non si dica. In barba a indagini in corso, norme e divieti, gli irriducibili dell’occupazione a oltranza hanno deciso di prendere possesso della struttura illegalmente.
La testimonianza di una residente del quartiere a “Zona Bianca”
Tanto che, riferisce sempre il sito citato sulla scia della puntata di ieri di Zona Bianca, «la porta del palazzo in questione è stata sfondata. E la serratura cambiata dagli occupanti. La testimone intervistata dal programma di Rete 4 ha aggiunto: “Mi hanno anche minacciato – ha detto – come facevo a rispondere. Ho anche avuto paura di questa persona». E ancora. «Dopo un pochino arrivò quest’uomo che gestiva la situazione – ha spiegato la donna –. Prendeva soldi. Circa mille euro… E ora pian piano stanno arrivando».
Lo stesso copione dell’ex Hotel Astor nel nuovo palazzo occupato
Chissà quanti di loro, allora, saranno gli stessi che i carabinieri, che conducono le indagini coordinate dalla Dda di Firenze, hanno convocato in caserma e ascoltato. Quanti di quei testimoni silenziosi, a cui il papà di Kata ha rivolto anche nell’ultima manifestazione un disperato appello a uscire dal silenzio e dall’omertà, sono tra coloro i quali si sono trasferiti poco distante dall’ex Hotel Astor, protagonisti di una nuova occupazione. Dell’ennesimo affronto a verità e regole istituzionali, che a Firenze sembra reiterarsi senza fine. Uno scempio perpetrato alla legge che potrebbe rivelarsi a breve un nuovo covo in cui amministrare nuove speculazioni. In cui continuare a lucrare e tacere, a dispetto della scomparsa di una bambina senza colpa, strappata alla sua famiglia da oscuri personaggi. Nascosti nell’ombra e nel silenzio. Senza tetto né legge…