Ucraina, Meloni: “L’Italia lavora per pace giusta e duratura”. L’inviato del Papa a Mosca

28 Giu 2023 13:46 - di Redazione

L’Italia “lavora per una pace giusta e duratura” sull’Ucraina perché senza sostegno a Kiev il mondo sarebbe più instabile e pericoloso e l’Italia perderebbe. E, per questo, “continuerà a sostenere gli sforzi volti a garantire che i crimini internazionali,  commessi nell’ambito dell’aggressione ai danni dell’Ucraina, siano perseguiti” e sarà “protagonista nella  ricostruzione”del Paese distrutto dalla guerra: Giorgia Meloni torna ad affrontare il dossier ucraino ribadendo, nelle comunicazioni alla Camera in vista del prossimo Consiglio europeo, la posizione dell’Italia proprio mentre a Mosca l’inviato del Papa, cardinale Matteo Zuppi, affronta la sua seconda giornata di visita.

La presidente del Consiglio conferma il sostegno alla missione del cardinale Zuppi avvertendo, però che affinché vi sia una pace è necessario lo stop all’invasione.

La premier italiana ricorda “il lavoro indipendente della Corte penale internazionale” sui crimini di guerra e cita, al proposito, il “rapimento e la deportazione in Russia di migliaia di bambini ucraini di cui non si hanno più notizie. Perché da madre – dice la premier – è certamente uno degli aspetti che più mi hanno segnato in questa terribile vicenda”.

“L’Italia ha seguito con grande attenzione insieme ai suoi alleati gli sviluppi della crisi interna alla Federazione russa – precisa la Meloni. – Senza volerci addentrare in commenti su fatti interni alla Russia, mi limito notare come questo episodio abbia contribuito a fare emergere in maniera evidente le difficoltà che sta attraversando il sistema di potere di Putin e smontare la narrazione russa secondo la quale in Ucraina stia andando tutto secondo i piani“.

“Come sappiamo la situazione è in evoluzione – ha proseguito la premier – anche a seguito delle ultime dichiarazioni dei vertici russi che riguardano il tema della brigata Wagner, il dispiegamento dei suoi uomini nei diversi scenari di guerra, un tema che per noi chiama in causa anche l’Africa, dove la presenza di Wagner è molto significativa“, fa notare Giorgia Meloni.

Intanto è iniziata oggi la seconda tappa della missione di pace dell’inviato del Papa a Mosca.

Il cardinale Matteo Zuppi presiederà domani alle 19 una messa nella Cattedrale cattolica di Mosca dedicata all’Immacolata Concezione, sede vescovile dell’arcidiocesi metropolitana.

L’agenda degli incontri resta top secret ma è molto improbabile che l’inviato del Papa possa incontrare Putin.

Non credo che Zuppi vedrà Putin – osserva all’Adnkronos il ‘padre’ di Russia Ecumenica don Sergio Mercanzin. – Certamente incontrerà qualcuno del suo ‘cerchio magico’. Certamente vedrà il Patriarca Kirill“.

Ieri, padre Stefano Caprio, un altro grande esperto di Russia, pur ritenendo improbabile un incontro tra Zuppi e Putin non aveva tuttavia escluso del tutto la possibilità, osservando: “Se Putin volesse sfruttare questa occasione come a dire ‘anche il Papa è dalla mia parte’ non è da escludere un incontro tra i due, per una sorta di conferma del suo ruolo”.

La Santa Sede, annunciando la seconda tappa della missione di pace dell’inviato del Papa ha parlato di una visita volta a “incoraggiare gesti di umanità” e ad aiutare vie “per una giusta pace”.

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