Trump incriminato per i documenti riservati di Mar-a-Lago: “Questo è un giorno nero per l’America”

9 Giu 2023 8:25 - di Redazione
Trump incriminato

“Sono stato incriminato” per le carte segrete a Mar-a-Lago. L’annuncio di Donald Trump arriva con un post sul suo social Truth fra il silenzio del Dipartimento di Giustizia e del procuratore speciale Jack Smith che indaga sull’ex presidente Usa. E aggiunge: «Questo è un giorno nero per l’America. Siamo un paese in serio e rapido declino. Ma insieme torneremo a fare l’America Grande”, ha aggiunto Trump, ripetendo il suo slogan di sempre. Per il tycoon – che dovrà presentarsi martedì al tribunale di Miami – si tratta della seconda incriminazione in pochi mesi; dopo quella per il pagamento alla pornostar Stormy Daniels. E soprattutto di una prima storica: diventa il primo ex presidente nella storia americana ad affrontare delle accuse a livello federale.

Le tappe della vicenda

Donald Trump è stato incriminato in relazione ai documenti classificati che ha portato via dalla Casa Bianca al termine del suo mandato come Presidente. Lo ha annunciato lui stesso sui social. “La corrotta Amministrazione Biden ha informato il mio legale che sono stato incriminato, a quanto pare sulla Bufala degli scatoloni. Non avrei mai ritenuto possibile che una cosa così potesse accadere a un ex Presidente degli Stati Uniti…sono un uomo innocente”, ha scritto su Truth. 

I capi d’accusa contro Trump

L’indagine aperta più di un anno fa su Trump non riguarda solo i documenti rimasti in mano sua, a sua conoscenza. Ma anche il suo aver ignorato le richieste formali a restituire tutto il materiale classificato ancora in suo possesso; e la possibile ostruzione degli sforzi dell’Fbi per fare in modo che i documenti fossero restituiti alla National Archives and Records Administration. In un primo momento, nel gennaio dello scorso anno, Trump ha restituito 15 scatoloni con oltre 200 documenti classificati. Sollecitati a farlo, lo staff di Trump ha in seguito restituito un’altra trentina di documenti e una lettera in cui si garantiva che dopo una ricerca accurata questo era tutto quello che era saltato fuori.

Ma l’Fbi era in possesso di informazioni secondo cui c’erano altri documenti riservati in possesso di Trump. E ha quindi ottenuto un mandato per la perquisizione della residenza di Mar-a-Lago, avvenuta all’inizio dello scorso agosto. In quella occasione, erano stati ritrovati più di cento altri documenti classificati e top secret. A Novembre era stato nominato lo Special Counsel Jack Smith per supervisionare l’inchiesta sui documenti e quella sulle azioni di Trump dopo la sconfitta alle elezioni del 2020 per rimanere in carica.

“Grave ingiustizia”

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