Travaglio a Cartabianca: “Conservo un libro con dedica di Berlusconi. Era anche gentile e seduttivo”
Dopo il coccodrillo al veleno e quel titolo “La Repubblica del banano” all’indomani della morte di Berlusconi, Marco Travaglio concede al pubblico di Cartabianca un aneddoto personale sull’ex premier. Che risale al 2013, dopo il celebre scontro televisivo tra i due nello studio di Servizio Pubblico sotto lo sguardo, non proprio imparziale, di Michele Santoro. L’ex premier, stanco delle punzecchiature, per usare un eufemismo, del direttore del Fatto Quotidiano, fece il gesto di ripulire la sedia dove era stato seduto Travaglio. Che ieri ha confessato un particolare inedito, gettando una luce ‘nuova’ sui rapporti con il Cavaliere: quella volta che ricevette la copia di un libro con dedica di Berlusconi.
Travaglio rivela: ho un libro con dedica di Berlusconi che conservo
“Qualche mese dopo lo scontro Francesca Pascale (all’epoca compagna dell’ex premier, ndr) volle conoscermi. E mi regalò un libro dell’università della libertà. Uno dei quei libri che pesano due quintali. Con una dedica autografa di Berlusconi, che ho conservato”, racconta il giornalista a Cartabianca, su Rai3. “Fa parte del personaggio, riusciva ad essere molto feroce con i suoi avversari ma personalmente anche molto gentile e seduttivo. In quella dedica c’era un ‘fino a quando resterà contro di me’ che alludeva a mie possibile conversioni che poi non ci sono state…”.
Era fatto così, sapeva essere gentile e seduttivo
Un Travaglio inedito che non può negare la straordinaria empatia di cui era capace l’odiato Caimano. Anche se non arriva al giudizio renziano che parla di uno ” statista dai rapporti umani”. L’incontro con la Pascale avvenne a casa di un’amica comune, aggiunge senza fare il nome. Regalo a parte, il giudizio politico sul fondatore di Forza Italia non cambia. “Difficilmente il partito potrà sopravvivere al suo fondatore. Che non aveva trovato un erede e aveva fatto di tutto per non averlo”. E ancora, più velenoso: “Ci sarà un fuggi fuggiinterno alla destra. Il centro non esiste e continuerà a non esistere. Renzi s’offre ma non credo abbia molto da dare. L’unico rischio che vedo è una progressiva berlusconizzazione della destra: è una fotocopia del berlusconismo”.