Titan, le ultime parole dei passeggeri a bordo. Una risposta dalle registrazioni vocali
Quali sono state le ultime parole scambiate tra i passeggeri del Titan negli ultimi istanti prima dell’implosione? Un interrogativo che solo le registrazioni vocali potranno sciogliere. Come riporta oggi Il Messaggero gli inquirenti esamineranno le comunicazioni e altri dati sulla nave madre, la Polar Prince, per cercare di determinare cosa è successo. E soprattutto per capire se i cinque passeggeri a bordo del sottomarino sui siano resi conto di quello che stava accadendo.
Gli investigatori del Transportation Safety Board of Canada – scrive Il Messaggero – “hanno visitato la nave principale del sottomarino OceanGate. Hanno raccolto informazioni dal registratore dei dati di viaggio della nave e da altri sistemi. Si vuole scoprire cosa sia successo e perché. Anche (se non soprattutto) per “ridurre la possibilità o il rischio di tali eventi in futuro”, secondo il rapporto citato dalla Cnn. Le registrazioni vocali “potrebbero essere utili nella nostra indagine”, ha indicato la presidente della TSB Kathy Fox. Nel frattempo, le autorità stanno lavorando per determinare se quanto accaduto giustifichi un’indagine penale”.
la madre del giovane Suleman Dawood, di 19 anni, morto nel Titan, ha raccontato che il figlio aveva portato con sé il suo cubo di Rubik perché voleva battere un record mondiale nella profondità degli abissi. Alla Bbc, la donna ha detto che Suleman aveva fatto domanda per il Guinness World Records e che il padre, Shahzada, aveva portato una videocamera a bordo del Titan per catturare il momento.
Era lei, ha raccontato, che insieme al marito sognava di vedere da vicino il relitto del Titanic. Il viaggio era stato annullato a causa del Covid. A prendere il suo posto, dopo la pandemia, era stato il figlio che negli anni si era appassionato all’idea.