Pnrr, Foti: “Smentiti i gufi sfigati che giocano contro l’Italia”. Gentiloni: “Dall’Ue massima flessibilità”

9 Giu 2023 10:35 - di Angelica Orlandi
Pnrr Foti

“Sul Pnrr, come su molte altre questioni, si sono sentiti tanti di quei gufi in questi mesi. Ne hanno dette di tutti i colori contro il governo Meloni: che saremmo stati isolati, che sarebbe aumentato lo spread, che la gente sarebbe finita sul lastrico. E invece erano solo sfigati che per giocare contro la Meloni giocavano contro l’Italia, ma sono stati smentiti”. Così in un’intervista a Libero il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Tommaso Foti.

Foti: “Sul Pnrr smentiti i gufi sfigati”

E del resto, parlano le parole tranquillizzanti di Paolo Gentiloni nel merito, che danno ragione al governo e torto a chi “gufa” contro gli interessi italiani. I soldi del Pnrr arrivano, tranquilli: «Il pagamento della terza rata del Pnrr avverrà prossimamente», annuncia il  commissario Ue all’Economia. « Questione di giorni, poche settimane al massimo. «Penso che nel giro di questo mese si giungerà a risolvere gli ultimi dettagli».

Gentiloni dà ragione al governo: “Massima flessibilità da Bruxelles”

Intanto però, in attesa della terza tranche, sta già per scadere la quarta. Anche su questo aspetto Gentiloni delinea un quadro tranquillizzante, invitando a non impiccarsi alle date, ha detto a SkyTg24: «Io non mi attaccherei ai termini formali. L’Italia proporrà delle modifiche agli obbiettivi, la discussione sta cominciando, le proposte sono sul tavolo e tutto ciò è molto utile». Perciò, spiega, adesso bisogna «lavorare in fretta» ma soprattutto «bene» perché da parte di Bruxelles non c’è ostilità, bensì il «massimo della flessibilità». Insomma, niente scontri con Giorgia Meloni.

Pnrr: “Attenzione sui contenuti, basta retorica sui ritardi”

Gentiloni ha fatto l’esempio della Spagna, dove la discussione per rimodulare il Pnrr è durata alcuni mesi. Ha spiegato il commissario la ratio: «Perché noi non vogliamo che un piano venga presentato e poi la Commissione sia costretta a dire che non va bene: quando arriva una proposta di emendamento, è bene che sia almeno in parte corrispondente per grandi linee agli obbiettivi: ossia che restino solo dei dettagli da sistemare». In questo quadro il dialogo preventivo diventa «fondamentale». Quindi, pragmaticamente, ha detto: «Portiamoci il più avanti possibile». L’attenzione deve «essere concentrata sui contenuti», altrimenti ci si perde «nella retorica su chi è in ritardo o chi no, sulle pagelle».

Il sottosegretario Freni: “La sfida non ci spaventa. Siamo sicuri di farcela”

Interviene il sottosegretario La sfida del Pnrr “non ci spaventa. Tutt’altro: siamo sicuri di farcela e quindi di spendere tutti i 191,5 miliardi del Piano di ripresa e resilienza, oltre ai 30,6 miliardi del Piano nazionale complementare”. Lo sottolinea il sottosegretario all’Economia Federico Freni in un’intervista all‘Adnkronos . “La spesa, osserva Freni, “non è un concetto astratto, un esercizio contabile fine a se stesso. Per troppo tempo ci siamo focalizzati sulla tempestività della spesa. Che resta ovviamente un principio imprescindibile, ma abbiamo pensato, poco e male, all’efficienza della messa a terra delle risorse. La spesa è lo strumento per trasformare le risorse in ferrovie, asili nido, scuole digitali: concretezza, perseveranza e responsabilità sono gli elementi fondamentali della nostra bussola”. Ecco perché “la revisione del Pnrr darà forma al nuovo assetto della spesa, senza rinunciare neppure a un centesimo di euro”, sottolinea il sottosegretario.

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