Il mondo Lgbt si divide su Berlusconi: era “omofobo”… Macché, era un vero liberale

12 Giu 2023 18:27 - di Redazione
mondo lgbt

Anche il mondo Lgbt si interroga sull’eredità politica di un grande personaggio come Silvio Berlusconi. E l’interpretazione sfaccettata che da quel mondo proviene è la cartina di tornasole delle anime che sono presenti in quell’area, a torto giudicata monolitica e portatrice di un’unica piattaforma di rivendicazioni.

Secondo Gaynet e il suo presidente Rosario Coco, dunque, Berlusconi è stato un “personaggio da sempre contrario alle battaglie sui diritti civili, maestro di retorica patriarcale, omofoba e sessista, ha dimostrato quanto la comunicazione possa influire sulla vita pubblica modificando la direzione di un Paese intero”.

La pensa in modo diametralmente opposto Fabrizio Marrazzo, portavoce del Partito Gay: “Vogliamo ricordarlo – dichiara – come la persona liberale che ha contribuito alla divulgazione delle tematiche Lgbt+ all’interno delle sue reti televisive: dalle prime interviste a persone Lgbt+, fino all’abbattimento della censura della cinematografia Lgbt+ con i “bellissimi” di Rete 4, che negli ’90 portavano per la prima volta le storie di lesbiche, gay, bisessuali e trans senza censure nelle case degli Italiani”.

“Il suo percorso politico, contornato da luci e ombre – conclude – si è anche alternato in chiusure e aperture ai diritti Lgbt+. Negli anni molti di noi hanno espresso le proprie posizioni sul suo operato, oggi è tempo solo per il cordoglio alla famiglia, a suoi cari ed a quanti gli sono vicini”.

Anche Gaylib contraddice le accuse di Gaynet.  “Ad oggi nella storia del centrodestra e del Paese – dichiara il segretario dell’associazione Daniele Priori – possiamo annotare che la più bella campagna governativa contro l’omofobia, la nascita dell’Oscad (Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori) di Polizia e Carabinieri siano diventati realtà sotto i governi guidati da Silvio Berlusconi e con i quali ci siamo onorati, assieme all’allora ministra Mara Carfagna, di collaborare dando il nostro contributo in prima fila per i diritti civili lgbt”.

 

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