Il grillino Ricciardi in passamontagna in radio: “Il Pd non aspettava altro”. Ma c’è poco da ridere
Grillo e grillini provano a ridimensionare il caos scatenato dal delirio del garante 5S sul passamontagna: Riccardo Ricciardi, vicepresidente del M5S, tenta l’ardua impresa dalla radio, indossando proprio l’outfit da “brigata d’assalto in azione” in diretta a Un giorno da pecora su Radio 1. L’operazione, però, non solo è disperata, ma rischia anche di elevare al cubo portata e deflagrazioni delle polemiche esplose negli ultimi giorni.
Ricciardi in passamontagna a “Un giorno da pecora”
Così, mentre tutti, in maniera assolutamente bipartisan, dalle Camere del Parlamento alle porte dei condomini di mezza Italia, continuano a rigettare evocazioni e linea indicata dall’ex comico dal palco del comizio pentastellato di sabato, il grillino ospite di Geppi Cucciari e Giorgio Lauro, prima accetta di buon grado di indossare il passamontagna in diretta. Poi, tornato in abiti “civili”, in streaming ai microfoni Rai sottolinea: «In questo Paese una cosa che non cambierà mai è la gente che non capisce Grillo. La battuta l’avete sentita no? Loro non aspettavano altro per attaccare e fare la loro partita interna al Pd. C’è gente che si è dimessa per questa battuta… Io trovo assurde queste polemiche».
«Il Pd non aspettava altro per attaccare»
Il riferimento al Partito Democratico e all’addio di D’amato è chiaro e tutt’altro che “puramente casuale”. Ma il grillino insiste a voler attenuare la virulenza della proposta grillina: il passamontagna? «Io l’ho messo per andare a sciare», ironizza l’ospite di Un Giorno da Pecora, Riccardo Ricciardi, vicepresidente del M5S, commentando sarcasticamente le polemiche seguite alle parole del garante sulle “brigate di Cittadinanza”. E non solo non molla la presa, ma allarga anche il campo delle recriminazioni con un attacco a freddo alla Picierno. Alla dem, vicepresidente del Pd al Parlamento europeo, che ha definito quelle di Grillo delle «farneticazioni», il grillino controbatte: «Se lo dice Pina Picierno…». Una replica sferzante quanto scarna, quella di Ricciardi, che alle argomentazioni polemiche si limita a rispondere con commenti e commentini estemporanei tipici di un semplicistico botta e risposta.
M5S, giardini, marciapiedi e siepi: Grillo “ringrazia” le prime Brigate di Cittadinanza
Del resto, lo abbiamo anticipato in apertura: smontare l’architrave dell’ennesima beffa di Grillo non è semplice. Per chi deve raccogliere i cocci di un vaso frantumatosi sul palco romano appena sabato scorso, addirittura impossibile. Specie con Grillo che, dal fronte social, continua a sferrare bordate insistendo (e provocando) sul punto. Come ha fatto nelle scorse ore quando, con un ennesimo post – arrivato dopo le foto in passamontagna e i cartelli che inneggiano alle “brigate d’assalto” degli ultimi giorni – con cui l’ex comico rinverdisce di nuova linfa polemiche e indignazione dei più.
Così Grillo rilancia in un post passamontagna, rastrello e cazzuola…
Estendendo oltretutto l’appello lanciato dal comizio del 17 giugno con il lancio di un hashtag con cui le Brigate di cittadini attivi possono scambiarsi idee, postare foto e “liste della spesa” per raccogliere materiali utili alla “causa”. Così, Grillo pubblica su Facebook: «Le prime #brigatedicittadinanza all’opera! Brigata giardini, brigata marciapiedi, brigata siepi, grazie!». Corredando il post su Facebook con tanto di fotografie delle quattro brigate ritratte all’opera: riconoscibili dal passamontagna e “armati” di rastrello, forbici e cazzuola…