Berlusconi, dopo i veleni, l’onore delle armi dei giornalisti di sinistra. Formigli: “Se n’è andato un gigante”

14 Giu 2023 15:37 - di Chiara Volpi
Berlusconi

Tra i più acerrimi detrattori di Silvio Berlusconi, da Corrado Formigli a Massimo Giannini, passando per Lucia Annunziata – la fanteria d’assalto degli opinionisti di sinistra, che dalla trincea mediatica hanno sempre sparato ad alzo zero – oggi è gara a elogiare il padre nobile di FI: il nemico di sempre, oggi defunto. Lo hanno attaccato per decenni nei salotti tv radical kitsch e con editoriali al vetriolo. Lo hanno aspramente criticato ogni qual volta gliene capitava l’occasione. Con invettive caustiche e quella punta di snobismo militante… Eppure oggi ammettono di rimpiangerlo già. Qualcosa che sembra andare oltre l’onore delle armi che si tributa a un guerriero potente. Capace e orgogliosamente tenace. Qualcosa che comunque, va detto, altri esimi colleghi non hanno saputo riconoscere e interpretare…

Berlusconi, i suoi più acerrimi detrattori di stampa e tv fanno ammenda

Oggi i duellanti uniti sotto la bandiera dell’anti-berlusconismo si tolgono il cappello di fronte a quel combattente instancabile che gli ha dato filo da torcere, anche nelle arene tv da loro allestite, tra spalti, ospiti e una tifoseria avversaria, pronta a lanciare strali infuocati. Un’acrimonia ostentata e rivendicata che oggi, di fronte alla scomparsa di un gigante dallo spessore umano, politico e imprenditoriale innegabile, trova pace almeno di fronte all’addio. Un omaggio rispettoso che, nonostante i colpi di coda di un astio difficile da contenere, mette in secondo piano comunque anche le polemiche sulla legittimità o meno di indire una giornata di lutto nazionale…

Annunziata, Formigli e Giannini ora gli rendono omaggio in editoriali e tweet

E così, dopo il coming out di Michele Santoro – «la tristezza non è solo un sentimento del popolo dei berlusconiani: la sento anche io che l’ho sempre contrastato», ha ammesso il giornalista che non ha mai risparmiato a Berlusconi assalti frontali e polemiche infuocate – dalle colonne de La Stampa persino Lucia Annunciata riesce a fermarsi davanti alla scomparsa di un protagonista degli ultimi decenni della storia del nostro Paese, e ad ammettere: «Ha portato la politica italiana nel mondo nuovo», riconoscendo all’ex premier persino di averla resa «più simile a quella dei Paesi occidentali». E concludendo alla fine – dopo anni di battaglie televisive e contrasti a favore di telecamera. Come dopo aver ribadito comunque che «le opinioni restano (e resteranno) radicalmente diverse» – che la rivoluzione politica di Silvio Berlusconi. La sua forza innovativa e il suo coraggio a sperimentare e andare avanti, ha portato a una realtà che, «a guardarla oggi, la si può descrivere con una sola parola: modernità».

L’onore della armi a un grande combattente dopo anni di attacchi mediatici e invettive al vetriolo

Una sguardo se non proprio empatico, quanto meno obiettivo e riconoscente. Lo stesso che Corrado Formigli posa incredibilmente sul Cav in un articolo per il quotidiano Domani in cui, rinfoderate sciabolate e archiviate puntate e puntate grondanti ostilità politica e avversione ideologica, ha scritto rilanciando poi il concetto in un tweet:  «Penso a Berlusconi e non riesco a non sentire un forte senso di vuoto. Trent’anni di giornalismo, contestazioni, polemiche, scontri. Ma se n’è andato un gigante, nel bene e nel male. E ha lasciato molti piccoli uomini». Ammettendo e sottolineando nel suo editoriale: «Berlusconi è stato un grande italiano. Dei politici di razza aveva tutte le doti: svelto, carismatico, inarrestabile, comunicativo».

Berlusconi, Formigli: «Se n’è andato un gigante». E Giannini: «Mai avrei pensato…»

A fare eco alle parole del conduttore de La7, infine, anche uno dei suoi ospiti abituali più agguerriti: Massimo Giannini. Che nonostante il ripensamento delle ultime ore sull’opportunità o meno di una giornata di lutto nazionale, sulle pagine de La Stampa nel ricordare la propria ostilità politica verso Berlusconi, ha dovuto contestualmente riconoscere: «Dal 2015 in poi, mai avrei immaginato di poter ricevere due inviti a Palazzo Grazioli». E ancora: «Mai avrei pensato di poter trascorrere alcune ore insieme a lui, a scherzare e a ironizzare sul passato (…) Mai avrei sognato di ringraziarlo, dopo un’altra chiacchierata, mentre mi salutava con una pacca sulla spalla”, ha aggiunto il direttore. Concludendo infine: «Più simpatico e più empatico di lui, nessuno mai».

Berlusconi, dalla fanteria mediatica della sinistra, oggi arrivano pensieri, riconoscimenti e una verità negata a lungo

Annunziata, Formigli, Giannini, come Santoro, tutti dalla stessa parte della barricata nell’ammettere: sarà difficile trovare un avversario degno, all’altezza di Silvio Berlusconi. Pensieri e parole che, mentre il feretro passa per le vie di Milano accolto da petali rossi e scroscianti applausi di commozione e gratitudine, acquistano in queste ore il peso e il valore di una verità ostinatamente negata troppo a lungo.

 

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