2 giugno, Meloni: è festa di una comunità, non semplice celebrazione museale (video)

2 Giu 2023 12:20 - di Redazione
2 giugno

La Festa della Repubblica «non è una semplice celebrazione museale. È la dimensione del fatto» che bisogna capire che dalle difficoltà «ne usciamo solo insieme. Serve che ciascuno faccia la sua parte. Non c’è nessuno che da solo può risolvere i problemi. Siamo tutti legati: questo è l’elemento culturale che serve per capire che dobbiamo tutti remare nella stessa direzione». È quanto ha affermato la premier Giorgia Meloni, a margine delle celebrazioni del 2 giugno. La premier è arrivata in via dei Fori Imperiali accolta dagli applausi. E ha voluto ribadire che «la comunità nazionale, la patria, alla fine è questo. È una dimensione di sacrifici che si compiono insieme per chi l’ha fatto prima di noi e per noi che lo facciamo verso gli altri».

La Russa: 2 giugno, teniamo alti i valori di democrazia e libertà

Alla parata Meloni ha assistito accanto al presidente Mattarella e ai due presidenti di Camera e Senato. «Il 2 giugno 1946 con un referendum a suffragio universale – ha scritto sui social Ignazio La Russa – gli italiani votarono a favore della Repubblica. Insieme alla scelta della forma dello Stato furono eletti anche i componenti della Assemblea Costituente che doveva redigere la Carta costituzionale. Oggi, questa storia continuiamo a scriverla, tenendo alti i valori della democrazia, della libertà e della sovranità della Patria. Auguri a tutti gli italiani. Buona Festa della Repubblica!».

Foti: abbiamo il dovere di non lasciare indietro nessuno

Tommaso Foti, capogruppo di FdI alla Camera, ha commentato: «Sono passati 77 anni da quando gli italiani, donne comprese, furono chiamati nel 1946 a scegliere con un referendum istituzionale tra monarchia e repubblica. Scelsero di invertire la rotta e di fare dell’Italia una Repubblica. Essere italiani, essere patrioti, significa amare la propria Nazione e lottare perché essa possa vincere sempre le sfide che il mondo pone, con orgoglio e forza. Il mio pensiero, in particolare, va in questo momento alle popolazioni dell’Emilia Romagna, colpite gravemente dall’alluvione».

«L’Italia è unita e abbiamo il dovere di non lasciare indietro nessuno. Il governo Meloni è arrivato dove gli altri non sono riusciti nemmeno ad avvicinarsi: ridare credibilità alla Nazione a livello internazionale e garantire gli strumenti per il rilancio economico ed occupazionale, con dati sul lavoro ogni giorno sempre più ottimistici ed incoraggianti. Oggi, con particolare commozione, festeggiamo la nostra Nazione, la mia Repubblica. Viva l’Italia», ha concluso Foti.

«La Repubblica italiana è nata grazie al referendum istituzionale che chiese agli italiani di scegliere liberamente, per la prima volta a suffragio universale, tra Repubblica e Monarchia, il 2 giugno del 1946, e grazie al prezioso e straordinario lavoro dei nostri padri costituenti nell’Assemblea costituente che scrissero e redassero un vero capolavoro, la Costituzione italiana, di cui dobbiamo sempre andare fieri e orgogliosi. E così la nostra bella e gloriosa Repubblica compie oggi 77 anni di storia». Così il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, nel messaggio in occasione della Festa della Repubblica.

Crosetto: in Emilia Romagna ho visto una comunità solidale

«Nei giorni che hanno preceduto questa Festa, l’attenzione degli italiani è stata infatti catturata da immagini, purtroppo, drammatiche: quelle della terribile alluvione che ha colpito e devastato molte zone dell’Emilia Romagna. L’alluvione la cito, a distanza di due settimane – ha continuato – dall’inizio della calamità, perché in quelle immagini di centri urbani allagati, di lutti, di fango, di natura in rivolta, di disperazione, ma anche di solidarietà, di amore, di voglia di ricominciare, di soccorritori giunti da ogni angolo d’Italia, di giovani e meno giovani intenti a ripulire, di gente che si rimbocca le maniche per ritornare, con ostinazione e coraggio, alla normalità, ho visto la Repubblica nella sua dimensione più pura e più concreta: quella di comunità, di comunità solidale che affratella e unisce tutti i suoi cittadini».

L’elogio delle Forze Armate

«Ho visto la Repubblica “di tutti”, ma soprattutto la Repubblica “per tutti”: quella che rende l’Italia un autentico “patrimonio di valori”, come recita il tema della cerimonia di quest’anno, perché l’Italia siamo noi, con i nostri valori e la nostra storia – ha detto – In molte delle immagini che ho evocato erano presenti, naturalmente, le Forze Armate, che sono parte, da sempre, di questo spirito repubblicano e che, da sempre, gli conferiscono la dignità dell’azione, la rapidità dell’intervento, la certezza della sicurezza a difesa dei cittadini. L’Esercito, la Marina, l’Aeronautica, i Carabinieri sono stati infatti istituiti per garantire il bene supremo della libertà – compito già di per sé alto e impegnativo – ma non si limitano a questo: coltivano un bene altrettanto prezioso, quello della fraternità».

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