Von der Leyen da Venezia promette: “Sei miliardi del Pnrr all’Italia per prevenire il dissesto”
Quell’ “Europa è con voi, tenete botta” pronunciata da un’accorata Ursula von der Leyen alla popolazione alluvionata è il “capolavoro” politico di Giorgia Meloni. Ci teneva moltissimo che la commissaria venisse da lei in Italia a sorvolare le zone devastate. Per vedere, constatare con i suoi occhi. Ed agire. E infatti non solo ha affermato in conferenza stampa che attiverà il fondo europeo di emergenza per l’Agricoltura. Ma dalla laguna di Venezia -dove è andata per completare il suo viaggio- si è spinta oltre. Ha promesso “6 miliardi dal Pnrr per l’Italia per prevenire il dissesto; destinati a ridurre i rischi di inondazioni e frane”. Subito l’Ansa ha rilanciato queste dichiarazioni. La commissaria ha ribadito quanto aveva detto a Giorgia Meloni a Bologna. Ossia che per ripristinare l’equilibrio stravolto dalla natura e dall’ambiente edificato è pronto il Next Generation Eu. Che prevede – appunto- 6 miliardi di euro per l’Italia, “destinati a ridurre i rischi di inondazioni e frane”. Ha fatto un esempio pratico da Venezia la von der Leyen: “Sarà ripristinato il letto del fiume Po; con interventi di rimozione del cemento e riattivazione del verde lungo le rive, per lasciare spazio alla natura”. Ha idee ben chiare. “Dobbiamo fare della natura il nostro partner nella lotta contro i cambiamenti climatici”, ha detto intervenendo alla Biennale.
Von der Leyen: “”6 miliardi del Pnrr per prevenire il dissesto”
Meloni ha visto giusto ancora una volta. Era necessario che la commissaria venisse in Italia. I risultati sono ottimali. La von der Leyen ha parlato da un’altro luogo simbolo- Venezia- dei danni che le acque provocano a patrimoni e città di valore inestimabile per tutto il mondo. La “tattica” del premier ha fatto breccia nella commissaria. Non si può non rimanere insensibili di fronte alla bellezza delle terre italiane profanate, in pericolo.“Questo mese l’Italia è stata nuovamente vittima degli effetti dei cambiamenti climatici- ha detto la commissaria Ue – . Sono stata in Emilia Romagna. Ho visto le inondazioni, le frane. Percorrendo le strade ricoperte dal fango sono rimasta colpita: non solo dall’impressionante entità dei danni, ma anche dalla meravigliosa reazione della gente del posto. Stanno lavorando instancabilmente per ripulire tutto e per aiutare i vicini che ne hanno bisogno. Abbiamo visto gli Angeli nel fango. Volontari da tutta Italia. Angeli nel fango. Soccorritori da Francia, Belgio, Slovacchia, Slovenia. E al loro fianco: l’Unione europea”, ha spiegato profondamente coinvolta.
Von der Leyen parla alla Biennale di Venezia: “L’esempio del Palladio”
Il danno provocato dalla natura è tangibile qui a Venezia – ha aggiunto von der Leyen-. “Possiamo evitare lo scenario peggiore, ma tutto dipende dalla nostra velocità d’azione. Ridurre le emissioni degli edifici è cruciale per conseguire la neutralità climatica e rallentare l’innalzamento del livello del mare”. Ha dunque dimostrato conoscenza e ammirazione dei nostri tesori. Sicuramente per arrivare a Venezia la commissaria Ue ha sorvolato le splendite ville del Brenta. E si è diffusa in un lectio palladiana che non ti aspetti. “La Repubblica di Venezia ha ospitato Andrea Palladio, uno dei grandi maestri del Rinascimento. Uno fra gli architetti più influenti di tutti i tempi. La sua eredità non si limita tuttavia alle suggestive ville palladiane e alla modifica dello skyline della città. Ma comprende anche la sua teoria architettonica. Palladio ha riscoperto l’antica idea latina secondo cui l’edificio perfetto deve rispondere ai tre criteri: solidità, utilità e bellezza, triade a cui gli architetti si ispirano da secoli. E questi tre principi hanno ispirato anche il nuovo Bauhaus europeo”.
“Solidità, bellezza, sotenibilità”
“Per noi – ha concluso – il concetto di solidità si traduce in sostenibilità. Palladio riteneva che gli edifici dovessero resistere alla prova del tempo. Gli edifici supereranno tale prova solo se saranno sostenibili”, ha spiegato. “Il secondo principio è, nuovamente, la bellezza. Razionalmente comprendiamo la necessità di agire per il clima. Ma gli edifici sostenibili devono parlare anche col linguaggio delle emozioni. Con il nuovo Bauhaus europeo vogliamo dimostrare che anche ciò che è necessario può essere bello. La bellezza deve diventare il nostro alleato nella lotta contro i cambiamenti climatici. In terzo luogo, abbiamo dato una forte connotazione sociale all’idea palladiana di utilità. Bellezza e sostenibilità devono essere economicamente accessibili alle persone di ogni estrazione; e alle famiglie di qualsiasi fascia di reddito. Di conseguenza, il terzo principio del nuovo Bauhaus europeo è l’inclusività. Questo perché bellezza e sostenibilità devono essere alla portata di tutti”, ha ancora aggiunto la numero uno dell’esecutivo europeo.