Sudan, allarme Onu: già oltre 100mila i profughi in fuga. I Paesi confinanti travolti dall’emergenza
Fuga dal Sudan: sono già oltre 100mila, ormai, le persone fuggite dal Paese dove è in corso una guerra civile, verso i territori confinanti. Inclusi rifugiati sudanesi, rifugiati sud sudanesi che fanno ritorno prematuramente nel paese d’origine e rifugiati già presenti in Sudan. L’Unhcr, agenzia Onu per i Rifugiati, con i governi e le organizzazioni partner ha calcolato una cifra iniziale di oltre 800.000 rifugiati e persone che faranno ritorno nel Paese d’origine, in fuga dal Sudan verso realtà limitrofe.
Sudan, l’allarme dell’Unhcr: «Già 100mila persone fuggite verso Paesi vicini»
Questi dati, fa sapere l’Adnkronos, sono proiezioni utilizzate ai fini di una programmazione finanziaria e operativa. Del numero totale, circa 600.000 sarebbero rifugiati sudanesi e rifugiati ospitati in Sudan in cerca di sicurezza. A questi, si aggiungono più di 200.000 rifugiati sud sudanesi e di altre nazionalità accolti in Sudan che potrebbero fare prematuramente ritorno nei Paesi d’origine. stante la drammatica situazione, dunque, l’Unhcr lancerà un Piano regionale inter agenzie di risposta alla crisi di rifugiati (Regional Refugee Response Plan). Un piano che includerà i bisogni finanziari. A tal fine, l’Unhcr sta discutendo i dettagli insieme ai partner in ciascun Paese e prevede di diffondere l’appello il prima possibile.
Sudan, i Paesi confinanti travolti dall’emergenza rifugiati e sfollati
I Paesi confinanti col Sudan travolti da questa nuova emergenza accolgono già un elevato numero di rifugiati e sfollati interni. La maggior parte delle operazioni continua ad essere gravemente sotto finanziata. Pertanto, come rileva l’Adnkronos, i Paesi ospitanti avranno bisogno di supporto supplementare per assicurare protezione e assistenza. Tra i bisogni impellenti ci sono la necessità di acqua, cibo, alloggi, cure mediche, beni di prima necessità. E, non ultimo, servizi di risposta e prevenzione alla violenza di genere e servizi di protezione dei minori.
Il Ciad e l’Egitto le vie di fuga più battute dai rifugiati del Sudan
Ad oggi, gli spostamenti oltre confine sono per la maggior parte di rifugiati sudanesi diretti in Ciad e in Egitto, e di rifugiati sud sudanesi che fanno ritorno in Sud Sudan. La maggior parte dei nuovi arrivi in Ciad e Sud Sudan sono donne e bambini. Oltre al personale impiegato nelle operazioni già presenti nei Paesi limitrofi, l’Unhcr ha inviato la scorsa settimana, altri team di risposta all’emergenza. E ha attivato la propria catena di rifornimento globale richiedendo circa 70.000 kit di beni di prima necessità dalle basi di scorta da destinare a Ciad e Sud Sudan.
Fuga dal Sudan e caos alle frontiere
Tra l’altro, in Ciad tra le persone arrivate da poco c’è ancora chi non ha un riparo e dorme all’aperto. Mentre altre vivono in alloggi di fortuna a ridosso della frontiera. Ad oggi, mentre proseguono le attività di registrazione, i rifugiati identificati sono fisicamente più di 21.000, e le procedure di identificazione e registrazione stanno continuando…
La situazione in Sud Sudan
In Sud Sudan, intanto, tra coloro che arrivano al confine ci sono anziani, persone con disabilità, donne incinta, e donne con nuclei familiari con bambini piccoli e famiglie numerose. L’Unhcr ha allestito un centro di transito presso cui i nuovi arrivati possono ricevere una prima assistenza con servizi di protezione. Che vuol di protezione dei minori. Ricongiungimento familiare. E servizi di telecomunicazione per poter contattare i familiari e pianificare il proseguimento del viaggio dopo aver ricevuto beni di prima necessità.