Serbia, seconda sparatoria in 2 giorni: 8 morti e 13 feriti. Preso il killer, un 21enne

5 Mag 2023 11:10 - di Redazione

È finita nella notte, dopo una gigantesca caccia all’uomo che ha visto impegnati 600 uomini delle forze speciali serbe con elicotteri e telecamere termiche la fuga del ventunenne Uros B. (nella foto da Instagram) che, nel corso di una sparatoria in Serbia, armato di un fucile automatico, ha ucciso 8 persone, fra cui un agente di polizia ventunenne e la sorella di 20 anni, e ne ha ferite altre 13, sette delle quali sono in gravi condizioni.

È la seconda sparatoria di massa in due giorni in Serbia, un Paese che vanta il triste primato del più alto tasso di possesso di armi civili in Europa ed il quinto al mondo, in conseguenza del conflitto che, negli anni ’90, infiammò l’area.

Due giorni fa era stato un tredicenne ad uccidere a colpi di pistola, durante un raid armato, 9 suoi compagni di scuola in un istituto della capitale serba.

Ieri sera, intorno alle 23, il copione si è ripetuto, 60 chilometri a sud-est di Belgrado, vicino alla città di Mladenovac, nei villaggi di Dubona, Malo Orašje e Šepšin, quando il 21enne Uros B. ha aperto il fuoco con un’arma automatica mentre si trovava a bordo di una Mercedes in corsa, contro un gruppo di persone sedute tranquillamente su una panchina, ed è poi fuggito.

Ma la sparatoria avrebbe avuto origine in seguito ad un litigio scoppiato durante una discussione nel cortile di una scuola: Uros B. è andato a casa, si è armato di fucile automatico ed è tornato in zona per compiere la strage. Fra i morti vi sarebbe anche un bambino.

Interrogate, le persone che conoscono il 21enne Uros B. hanno detto di essere incredule e che mai avrebbero immaginato una reazione così. Il ragazzo era considerato “un po’ strano” ma amava scherzare con tutti e nessuno avrebbe potuto prevedere una simile tragedia.

Bratislav Gašić, ministro degli interni, ha definito l’attacco “un atto di terrorismo“. E il direttore dell’agenzia di intelligence, la Bia, Aleksandar Vulin, e il ministro della Salute Danica Grujičić hanno visitato i feriti in ospedale.

Commenti

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  • Francesco Ciccarelli 5 Maggio 2023

    Questi crimini non dipendono solo dal un possesso di armi, ma dagli squilibri mentali degli assassini. Da noi occorre il porto d’armi, eppure anche da noi i reati aumentano.