Roccella sui “contestatori rossi”: «Aggressivi e illiberali». E alla Schlein: «Guarda i video…»

22 Mag 2023 9:24 - di Fabio Marinangeli
roccella

«Con metodi aggressivi e illiberali è stato negato il diritto di parola a una persona che era stata semplicemente invitata a presentare un libro nel luogo che dovrebbe essere il più aperto a ogni opinione: il Salone del Libro. E sono gli stessi che ogni giorno gridano all’allarme fascismo». Lo afferma Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia, in un’intervista al quotidiano “Il Tempo”. «Non ce l’ho con le contestazioni, che sono sempre ammissibili in democrazia, anche se per la mia storia ritengo la non-violenza un metodo irrinunciabile. Penso però che avrebbe dovuto esserci una condanna unanime nei confronti di quello che è accaduto. Invece a sinistra c’è stato un preoccupante silenzio. O peggio, il tentativo di rovesciare la realtà».

Roccella alla Schlein: «Basta guardare i video dell’accaduto…

Alla segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, la ministra dice «chiunque può farsi un’idea e giudicare guardando i video dell’accaduto. Ho chiesto ai contestatori di confrontarsi. Li ho invitati sul palco a leggere il loro comunicato. Cosa che hanno fatto. Ho raccomandato alle forze dell’ordine di non allontanarli e di non reagire alle provocazioni. Per tutta risposta, è stato impedito che si svolgesse l’evento in programma».

«I corpi delle donne non sono merce»

«Da un po’ di tempo ci si sta assuefacendo all’idea che la genitorialità, la maternità, i bambini, i corpi delle donne, possano essere trattati come merce. Che possano essere scambiati dietro compenso, regolati da contratti e dalla legge della domanda e dell’offerta. Mentre quelle ragazze contestavano me, a Milano contro la fiera manifestavano le femministe consapevoli del pericolo di questa deriva. Alle mie contestatrici, che parlavano di libertà delle donne e di controllo sul corpo femminile, ho proposto di lottare insieme contro l’utero in affitto. Hanno opposto un secco rifiuto. È questa contraddizione insanabile che il nuovo mercato della genitorialità incarna, e che noi vogliamo spezzare», conclude Roccella.

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