La sinistra anti-italiana tifa Trudeau e denigra Meloni: Boldrini e Magi i peggiori. Il governo: “Imbarazzanti”

19 Mag 2023 17:34 - di Adriana De Conto
Trudeau Boldrini Meloni

La peggiore è Laura Boldrini, ma anche gli altri non scherzano: “Perché stupirsi se Trudeau nell’incontro con Meloni si dice preoccupato per le posizioni sui diritti Lgbt, quando la destra ha affossato il ddl Zan? Questo governo oscurantista, che non riconosce i diritti, danneggia l’immagine dell’Italia ‘in tutto il globo terracqueo’”. Così sentenzia Laura Boldrini su twitter dando ragione al ministro canadese che ha richiamato l’Italia sui diritti Lgbt. Con un’incursione pretestuosa nella nostra politica interna. Esprimendosi contro la posizione assunta dal governo italiano sul tema, durante un incontro con Meloni prima dell’inizio dei lavori del G7 Trudeau ha dichiarato: “Ovviamente il Canada è preoccupato per alcune posizioni che l’Italia sta assumendo in tema di diritti Lgbt. Ma non vedo l’ora di parlarne con te”. Quanto basta per scatenare Laura Boldrini e a farle sventolare bandiera canadese. Ha battutto sul tempo i suoi  colleghi di sinistra nella rapidità con cui dare addosso al governo impegnato in un’ assise internazionale. Meloni per nulla scomposta dalla preoccupazione di Trudeau, ha praticamente zittito il collega. Rispondendo che il suo governo sta seguendo le decisioni dei tribunali. E, dunque, “non si sta discostando dalle precedenti amministrazioni”.

G7, Boldrini e Magi i peggiori: danno ragione al premier canadese e denigrano Meloni

La frase del premier canadese Justin Trudeau sui diritti Lgbt in Italia è “sorprendente”. Perché l’incontro era stato preparato dalle due diplomazie e questo “non era uno degli argomenti chiave”. E’ quanto si apprende da fonti italiane.  Da parte sua Meloni, confermano le stesse fonti, ha risposto che “non abbiamo cambiato la legislazione; non è cambiato nulla e non c’è nulla di cui preoccuparsi”. L’episodio è stato  comunque derubricato dalle stesse fonti: “l’incontro è andato bene e si è passato rapidamente ad altro. Come si evince dal comunicato diffuso dal governo canadese, la questione non è in cima ai loro pensieri, è cominciata e finita lì”. Ma non per tutti.

G7, la sinistra anti italiana dà ragione a Trudeau contro la Meloni

Per la sinistra tutta l’ingerenza di Ottawa è manna dal cielo. Non le  sembra  vero che un premier di un Paese straniero possa fornirle l’assist per attaccare il governo. Alla Boldrini stanno facendo seguito le fanfare dei sinistrati che stanno fornendo un’ennesima prova di quanto siano a corto di grammatica istituzionale; e di quanto sia il loro Dna intriso di anti-italianità. Lia Quartapelle del Pd su twitter si mette in mostra: “Per quelli che ‘chissenefrega di Trudeau tanto con i diritti LGBTQ+ non si mangia’: l’Italia esporta 1/3 del PIL perché all’estero piace il nostro stile di vita. Se veniamo percepiti come paese oscurantista e reazionario, l’export ci rimette. Altro che liceo del Made in Italy”. Un delirio al quale si accoda un altro che merita il podio dei peggiori: Riccardo Magi: “Da italiano e da europeo sono sinceramente imbarazzato. Siamo nel 2023, al G7, tra i grandi del mondo; e ancora dobbiamo essere richiamati per i diritti negati alla comunità Lgbti+”. E’ quanto scrive su Twitter il segretario di Più Europa.

Il delirio di Magi: “Italia buco nero dei diritti”

Magi non percepisce la gravità delle sue parole, quando aggiunge: “Sono imbarazzato perché rispetto al Canada e a un premier liberale,  che nel corso della sua amministrazione ha legalizzato la cannabis, l’Italia è il buco nero d’Europa sui diritti. Imbarazzato per le persone Lgbti+ che vivono in Italia e per l’isolamento internazionale a cui il governo Meloni sta relegando il nostro Paese”.  Ma suscitare imbarazzo è solo lui, Magi. FdI e il governo lo zittiscono: “Ad essere imbarazzante è la dichiarazione di Riccardo Magi e non il nostro governo. Per il segretario di +Europa l’unico politico buono è quello che si impegna a legalizzare la cannabis come ha fatto Trudeau in Canada. L’Italia al G7 – rappresentata da un Presidente del Consiglio frutto di una vera maggioranza parlamentare – non è il buco nero d’Europa sui diritti, ma il baluardo di politiche di governo sane, serie e a tutela della salute dei propri cittadini come fondamentale diritto di ogni persona e interesse delle collettività”. Così la Vice Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali e deputata Fdi Maria Teresa Bellucci all’Adnkronos.

Cirielli: “Meloni apprezzata dai leader. Trudeau usa il summit per questioni interne”

E sui diritti Lgbt “la preoccupazione è tutta nella testa di Trudeau…”, commenta con l’Adnkronos Edmondo Cirielli, viceministro degli Esteri e parlamentare di Fratelli d’Italia. “Non abbiamo cambiato nessuna norma rispetto al passato e non abbiamo proposto di farlo. Non comprendiamo questa preoccupazione”. Per l’esponente del partito di Giorgia Meloni, quella di Trudeau è una dichiarazione “molto strana”, probabilmente legata a “scopi interni”: “Non c’è alcun fondamento concreto, né diplomatico in quelle parole. Forse il primo ministro del Canada conosce poco la politica italiana”. A pensar male si fa sempre peccato ma quasi sempre ci si indovina.

Cirielli: Meloni apprezzata da tutti i leader

Le critiche del primo ministro canadese arrivano dopo gli attacchi rivolti all’Italia dal partito del presidente francese Emmanuel Macron sui migranti; (“Meloni disumana e inefficace”); e dalla vicepremier spagnola Yolanda Diaz sulle tematiche del lavoro (“Meloni incentiva i contratti spazzatura”). Per Cirielli, “probabilmente ci sono alcuni politici che utilizzano il palco della politica estera per regolare questioni interne. Queste dichiarazioni denotano una scarsa conoscenza dei fatti italiani. Ad ogni modo, si tratta di casi molto isolati e marginali rispetto al successo che sta riscuotendo la premier al G7;  e alla considerazione altissima che tutti i partner internazionali hanno di Meloni”.

Fidanza: “Non accettiamo lezioni da Trudeau”

Va giù duro il capodelegazione di Fratelli d’Italia- Ecr al Parlamento Europeo, Carlo Fidanza. “Pare che il premier canadese Justin Trudeau si sia detto “preoccupato” dalla linea del governo Meloni sui diritti Lgbt. Dei diritti delle donne e dei bambini mercificati con l’utero in affitto in Canada invece se ne frega. Così come se ne fregava dei diritti dei lavoratori canadesi; ai quali ha imposto le peggiori restrizioni Covid di tutto l’Occidente. Non accettiamo lezioni da Trudeau”.

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