Il logo del Ministero dell’Istruzione accusato di ricordare i fasci littori: serve davvero lo psichiatra…
Luca Bottura guarda il logo del Ministero dell’Istruzione e del Merito sbarcato sui social e lo vede deformato dalle sue ossessioni. “A prima vista – scrive nella sua rubrica sulla Stampa – il nuovo logo del “Ministero per l’Istruzione e il Merito” sembrano due fasci littori contrapposti con in mezzo un savoiardo bianco e, sopra, un cerchietto tricolore disegnato da un parente di Bruno Bozzetto in acido”.
A parte la svista sintattica (il nuovo logo sembrano…) Bottura si dev’essere passata voce con Christian Raimo, in perenne crisi di astinenza da azioni partigiane che mitraglia a sua volta: “Non ci vuole un’analisi semiotica raffinata – l’hanno notato in moltissimi – per riconoscere molte analogie nelle forme delle M dei fasci littori stilizzati, come è innegabile che tra colori e forme ci siano molte analogie con il simbolo di Fratelli d’Italia”. E quelle due M poi, maiuscole, così prepotentemente nostalgiche e fascisteggianti secondo Alleanza Verdi-Sinistra. Dice: si sono bevuti il cervello? Sembrerebbe.
E Bottura a sua volta prosegue: “A proposito di merito: ma noi ce lo meritiamo che soldi pubblici vengano spesi per una fragorosa minchiata del genere? Ma soprattutto, se anche per ipotesi fosse stato regalato, ci meritiamo qualcosa di così ottusamente brutto? Ci meritiamo, per dire, che spostino l’asticella sempre più in là, dopo aver cercato di chiamare il nuovo Reddito con l’acronimo della Gioventù Italiana del Littorio?”.
Quindi attenti: non è che si deve avere somma cura solo delle parole, con interpreti del genere, ma anche agli acronimi. Il reddito si chiama Garanzia per l’inclusione? Viene fuori la sigla Gil. E chi è che non pensi a quel punto alla Gioventù del Littorio? Sono messaggi subliminali. Abbiamo l’antifascismo che vigilia sulle intenzioni nascoste, mica su quelle espresse… Il problema sarebbe capire se Bottura ci crede davvero alle scemenze che scrive. E, se ci crede, se si è mai posto un’altra domanda: ci meritiamo che in Rai lavori (conduce Forrest su radio1 con Marianna Aprile) un vessillifero della sinistra come lui, fazioso e intriso di pregiduizi?
Il Ministero ha a sua volta precisato, dinanzi all’indignazione montante: “In risposta alle critiche pretestuose di alcuni esponenti dell’opposizione e alle erronee ricostruzioni di alcune testate giornalistiche, il Ministero dell’Istruzione e del Merito precisa che non è stato effettuato alcun cambio del logo ufficiale del Ministero, che rimane invariato. Quella pubblicata è una grafica creata per i canali social, il cui utilizzo sarà temporaneo, fino al prossimo 22 maggio, e limitato a due soli eventi che vedono la partecipazione del MIM“, si legge su un comunicato stampa a firma del dicastero di Viale Trastevere. “Quanto alle fantasiose interpretazioni che rimanderebbero a iconografie di epoche passate, si tratta di insinuazioni ingiuriose, impossibili da commentare”. L’evento cui si fa riferimento è il Forum della Pubblica amministrazione 2023.