Foro Italico patrimonio dinamico. Diventerà un vero monumento nazionale “vivente”
“Non basta la custodia, la valorizzazione, la messa in tema del Foro Italico di Enrico Del Debbio, ma ci vuole una visione di prospettiva”. Lo dichiara il presidente della Fondazione Maxxi Alessandro Giuli durante il convegno ‘Sguardi sul/dal Foro Italico’, organizzato da Civita Mostre e Musei insieme a Icas.
L’incontro, a cui hanno partecipato numerosi esponenti del Governo, delle Istituzioni, del mondo universitario e delle professioni, è stata un’occasione per riflettere, all’Auditorium del Maxxi, sull’importanza di uno dei luoghi simbolo dell’architettura di Roma.
“Eliminare quindi l’idea di una storicizzazione compiuta – continua Giuli – ma vedere il genio di un artista come Del Debbio come qualcosa di dinamico, di cui abbiamo il dovere di riappropriarci continuamente in una dimensione condivisa e da condividere, a Roma e nel mondo. La digitalizzazione e la smaterializzazione del discorso pubblico sull’arte e l’architettura – conclude – non può e non deve impedire di continuare a raccontare una storia eccellente come quella del Foro Italico”.
“Come Benedetto Croce – ha detto il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano – io mi ritrovo molto nell’idea dell’antropizzazione del paesaggio: esso è fatto anche da tutto ciò che l’essere umano ha prodotto in secoli di storia. Cosa sarebbe, d’altronde Roma senza il Colosseo? O Milano senza il Duomo? Il Foro Italico entra in questa accezione”.
“Questi luoghi – continua Sangiuliano – sono diventati tratti identitari di un paesaggio urbano, del sentire comune di un popolo. Il Foro, per storia, tratto architettonico e dimensione, è parte integrante del sentire comune dei romani e del paesaggio di Roma”.
“Oltre ad essere uno dei luoghi simbolo di Roma, il Foro Italico è un’attrazione di rilievo sul piano nazionale e internazionale”. A dirlo è Federico Mollicone, presidente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera. “Moravia – continua Mollicone – che ha spesso coinvolto il Foro nei suoi romanzi, definiva la struttura ‘bella in un silenzio da far paura, con le statue che si innalzano incontro al cielo pieno di nuvole”.
Vito Cozzoli, presidente e amministratore delegato di Sport e Salute, ha spiegato che “l’obiettivo è quello di rendere il Parco del Foro Italico, asset di Sport e Salute, un contenitore unico al mondo per riconosciuta valenza iconica, architettonica e sociale, da mettere a disposizione dei cittadini, degli sportivi, dei turisti e degli appassionati attraverso l’organizzazione di grandi eventi sportivi e culturali, nazionali ed internazionali”. “Storia, sviluppo e innovazione. Queste le tre direttrici – ha aggiunto – su cui si muoverà il nostro intervento di sviluppo e valorizzazione grazie alle risorse messe a disposizione della struttura di missione che fa capo al Ministro Abodi. Vogliamo fare del Parco un vero monumento nazionale “vivente”, mettendo a sistema tutti i beni: dagli impianti sportivi agli edifici monumentali e valorizzando gli straordinari contenuti artistici ed architettonici”.