Dl lavoro, al via il Cdm. Meloni zittisce i sindacati: misure non simboliche. E tende una mano: il filo non è rotto

1 Mag 2023 10:47 - di Ginevra Sorrentino
Meloni

Dl Lavoro, alle 11 al via il Cdm anticipato dalle polemiche di ieri scatenate dalla Cgil di Landini a cui ha risposto sul punto il premier Meloni. Con proposte concrete, stanziamento di fondi, sgravi e incentivi ai lavoratori: perché con il governo di centrodestra la festa del primo maggio celebra davvero il lavoro. A suon di riforma del Reddito di cittadinanza. Semplificazione dei contratti a termine. E con il maxi taglio (fino al 7%) del cuneo fiscale, il decreto del governo intona note di cambiamento che rendono plasticamente l’idea di lavoro che ha l’esecutivo di centrodestra in carica. In sintesi: sostegno a chi non può avere un impiego. Incentivi per l’inserimento al lavoro, e meno gabelle. Tra le altre novità, allora, niente tasse sui fringe benefit fino a 3.000 euro ai lavoratori con figli (la misura vale 142 milioni nel 2023). Inoltre, è stato istituito un fondo da 60 milioni per finanziare le iniziative socio-educative dei Comuni a favore dei minori.

Dl Lavoro, Meloni replica a Landini rilanciando i punti forti del decreto

Insomma, una festa, quella che si solennizza oggi, che sarà celebrata con un tesoretto che attinge ai 34 miliardi di euro dello scostamento di bilancio, con sgravi e aiuti ai lavoratori. Eppure già alla vigilia delle celebrazioni. Prima ancora di sedersi al tavolo dei preparativi, Maurizio Landini ha pensato bene di inquinare il clima di dialogo e collaborazione, con un attacco sferrato a freddo, decisamente inopportuno. «Approvare il decreto il primo maggio è un atto di arroganza e di offesa ai lavoratori», ha sostenuto il numero della Cgil alzando i toni. E il presidente del Consiglio gli ha prontamente replicato, a sua volta prima dell’incontro ufficiale: «Parole incomprensibili. Credo che invece sia un bel segnale, per noi che siamo privilegiati, onorare con il nostro impegno questo giorno di festa con le risposte che servono».

«La scelta del 1 maggio è “un bel segnale”, un modo proprio per onorare i lavoratori»

Ancora: «Vorrei ricordare al segretario della Cgil che molte persone, forze dell’ordine, medici, tecnici, lavorano il primo maggio per consentire lo svolgimento del concerto di Piazza San Giovanni. Se pensa che sia diseducativo, lo sposti in altra data. Noi non la pensiamo così. Rispettiamo l’iniziativa della triplice. Come chiediamo rispetto per il nostro lavoro». Intanto, però, non è solo Landini a lanciare strali quando il vertice non è neppure cominciato. Anche con il segretario della Uil, Pier Paolo Bombardieri, si unisce al coro delle polemiche intonato da Landini. E prima dell’ora X, le 19 di ieri, off records commenta la scelta della data per il Cdm in concomitanza con la festa dei lavoratori, in termini di «atto di propaganda». Una mossa, a sua detta, per oscurare i comizi dei tre leader sindacali nella tradizionale manifestazione in calendario il primo maggio.

La barricata di Landini si sgretola di fronte la mano ferma e tesa della Meloni

Ma la Meloni tira dritto. Il mood e la musica sono cambiati: poche chiacchiere e molti fatti. Una concretezza che il premier ribadisce anche sottolineando che, invece, la scelta del 1 maggio è «un bel segnale», e un modo proprio per onorare i lavoratori. «Non è una mancanza di rispetto un Consiglio dei ministri il primo maggio per tagliare il costo del lavoro. È un segnale. E mi sarei aspettata un “bravi”» ha tuonato il premier. «Era un modo per dire “ci siamo e ci siamo tutti”, una mano tesa. Un tentativo di dialogare e di lavorare insieme, perché sul taglio del cuneo fiscale credo che siamo d’accordo», aggiunge sottolineando il punto il presidente del Consiglio. Ma la temperatura resta ancora alta, a dispetto del meteo che fuori dal Palazzo, in zona sindacale, appare incerto e prevede burrasca.

Meloni reagisce poi al vertice apre al dialogo e tende una mano ai sindacati

Alle 19 però, quando poi le parti si incontrano, sulle prime il clima sembra ancora surriscaldato. Ma poi, intorno al tavolo, i toni si ammorbidiscono. La Meloni decide di tendere una mano. «Domani vogliamo prendere provvedimenti utili per il mondo del lavoro, che variamo in un giorno simbolico e sui quali riteniamo utile un confronto preventivo con voi. Il governo ritiene fondamentale il rapporto con i sindacati, in un periodo in cui abbiamo tante sfide». C’è anche una buona notizia, «gli hedge fund hanno smesso di scommettere contro l’Italia». L’incontro «non è esaustivo». «L’iter sarà lungo», comunque, e Giorgia vuole tenere aperto il canale del confronto. Tanto che a stretto giro rilancia: serve «un dialogo serio e costante» pure su Pnrr e RepowerUe, lotta all’inflazione, riforme.

L’augurio di Mattarella per il primo maggio: «La musica sottolinea la connessione tra le parole “lavoro” e “pace”»

E così si rinvia all’indomani, e quando arriva il giorno del concertone, il premier ha già dimostrato con toni fermi e a chiare lettere (e numeri) la determinazione ad affermare che il Cdm di oggi non è «solo propaganda» e che le misure al varo non sono chiacchiere: ma provvedimenti «strutturali», non solo «simbolici». I sindacati continuano a polemizzare, ma a Palazzo Chigi si tira dritto: «Il filo non si è rotto». La conciliazione è possibile, insomma. Del resto, se la augura anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il quale, solo qualche giorno fa, su primo maggio e concertone – e tutto quello che scorre nel mezzo – ha dichiarato: «Auguro una giornata serena e festosa ai giovani al Concertone di piazza San Giovanni a Roma. La musica sottolinea anche la connessione di speranza tra le parole “lavoro” e “pace”».

 

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