Calenda contro Schlein: ma come si fa ad andare in piazza contro il taglio delle tasse? Non è una cosa seria…

4 Mag 2023 10:27 - di Lisa Turri
Calenda

Carlo Calenda contro Elly Schlein. Non è la prima volta, e non sarà l’ultima. Il fondatore di Azione ai microfoni di Rtl critica duramente la scelta del Pd di andare in piazza contro il taglio del cuneo fiscale deciso dal governo Meloni e che era già nelle proposte del Nazareno. Non è serio, è la sua accusa.

“Il codice degli appalti va in piazza, la riforma del lavoro va in piazza prima che si abbiano delle proposte definitive. Ma fai delle proposte in Parlamento – afferma Calenda – Io, all’opposizione, ho mandato la nostra proposta sul salario minimo, fatta in modo da non distruggere la contrattazione nazionale, ed ho detto lavoriamo su quella. Sulla sanità che è l’emergenza numero uno del Paese, ho fatto una proposta di smaltimento delle liste di attesa ed ho detto lavoriamo su quella. Perché altrimenti dopo 30 anni siamo al solito scontro ideologico”.

Un metodo che va bene per la propaganda ma che lui non intende seguire: “Ma ci può essere una polemica il primo maggio sul taglio delle tasse ai lavoratori? – lamenta – Il taglio del cuneo era nel programma del Pd e nel nostro programma! Perché devo dire che fa schifo dato che lo ha fatto Meloni? E’ poco serio”.

Già settimane fa Calenda aveva rivolto le stesse critiche a Elly Schlein, accusandola di scarsa chiarezza e di affidarsi a slogan fumosi. “Sul salario minimo non ho ancora visto una proposta della Schlein – disse Calenda – Non mi convince quello che intende fare. Non possiamo restare altri cinquant’anni a fare le guerre su cosa era fascismo”.

Contrario infine anche alla posizione della Schlein sull’utero in affitto. Quando esplose la polemica Calenda chiarì la sua posizione: “I figli vanno sempre tutelati, ma la pratica dell’utero in affitto deve rimanere un reato. Non è tollerabile che una donna in condizioni di povertà debba vendere la sua maternità a persone più abbienti di lei, per sopravvivere. Omosessualità o eterosessualità non c’entrano nulla nella discussione” riguardante la maternità surrogata.

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