Bonaccini sconfessa la Schlein: “Meloni persona seria e disponibile”. Formigli sbianca (video)

26 Mag 2023 10:21 - di Federica Argento
Bonaccini Meloni schlein

Stefano  Bonaccini intervistato a “Piazza Pulita” infligge due duri colpi: uno alla Schlein collegata fino a un attimo prima da Corrado Formigli nella puntata di giovedì 25 maggio; e un’altro al conduttore che sbianca di fronte alla frase: “Con Meloni ho un ottimo rapporto. Ho trovato una persona disponibile e seria, sta facendo quello che ha detto a noi; e vedremo se manterrà gli impegni. I primi atti sono molto positivi. Il commissario non si può fare in 24 o 48 ore, ora pensiamo all’emergenza”. Il conduttore, sbianca, china la testa e frettolosamente passa ad altro congedando il governatore dell’Emilia Romagna che aveva passato l’intera giornata con il premier e la commissaria Ue Ursulta von der Leyen ad incontrare sfollati e alluvionati. Praticamente Bonaccini ha affermato con altre parole il senso delle dichiarazioni del premier nella conferenza stampa di qualche ora prima a Bologna: “Il mio problema è trovare risorse per l’emergenza, poi decidere chi le spende”. Invece anche a Formigli preme soprattutto la questione del commissario all’emergenza. Per cui le parole equilibrate del presidente della regione devastata dall’alluvione lo spiazzano.

Bonaccini, schiaffo alla Schlein: Prima l’emergenza, il commissario non si può fare in 48 ore”

Quanto Elly Schlein era stata, al solito, fumosa sull’alluvione e le responsabilità della regione di cui era vicepresidente; quanto la segretaria del Pd aveva gettato veleno su Meloni, il governo, il metodo Rai; tanto Bonaccini ha usato misura e apprezzamento per la premier e le misure ingenti messe in campo. Più volte in questi giorni ha ringraziato pubblicamente Meloni e i ministri per la vininanza formale e sostanziale. Dalle sue parole si evince che non smania per la questione sul commissario sul quale in conduttore lo vorrebbe portare. Non pareva vero a Formigli portarlo sulle presunte divisioni nel centrodestra sulla nomina. Bonaccini ha preferito parlare della realtà devastante che vede sotto i suoi occhi. E  lancia un messaggio alla premier Giorgia Meloni, con cui si è instaurato in rapporto di vicinanza umana. E scandisce: “Non è importante il destino di Stefano Bonaccini. Stefano Bonaccini c’è e ci sarà finché non avremo ricostruito tutto e si batterà fino a che i cittadini e le imprese non avranno ricevuto il 100% degli indennizzi, come accaduto per il terremoto del 2012″. Parole di buon senso. Che smentiscono, toni, forma e sostanza della sua segretaria che poco prima negli studi di La7 aveva fatto a strame il governo.

Bonaccini sconfessa la Schlein: “Meloni ed io rappresentimo le istituzioni”

Formigli aveva offerto su un piatto d’argento il frutto avvelenato della polemica politica, ma Bonaccini non c’è cascato. “Io sono un uomo di sinistra- ribadisce a Formigli-  lei è una donna di destra: siamo avversari ma rappresentiamo le istituzioni e una comunità che comprende anche chi non ti voterà mai. Io sono 9 anni che sono commissario, terminerò il 31 dicembre. Ho avuto a che fare con 7 governi diversi:tutti hanno rispettato gli impegni ma se non fa le cose che dice protesterò duramente”. Repubblica nell’intervista al governatore riporta il senso di queste parole fin dal titolo: “La priorità è la ricostruzione”.  Non smania per avere la nomina, importante è ben altro. “E comunque il tema non è il nome. Io spero solo che chiunque scelgano non lo facciano per questioni di consenso senza tenere conto delle urgenze. Sarebbe deprimente. Io ora mi occupo di fare l’amministratore. La politica è la mia vita, ma ci sono momenti in cui bisogna metterla da parte e darsi da fare senza tenere conto delle bandiere. Nell’emergenza lo schema politico salta. Io, l’ho già detto, spero solo che il commissario, chiunque sarà, non pensi di poter gestire questa situazione al telefono da Roma. Perché rallenterebbe tutto”. Formigli chiude l’intervista con le pive nel sacco.

 

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