Pesto Made in Usa, la nota del Pastificio Rana: “Prodotto con basilico Dop anche a Chicago”

18 Apr 2023 16:50 - di Penelope Corrado

Non si placano le polemiche sulle oltre 7 tonnellate di pesto del noto marchio Giovanni Rana sequestrate nel porto di Genova e arrivate addirittura dagli Stati Uniti. La notizia, data in anteprima da Repubblica, oggi è in prima pagina sul Giornale e commenta con grande risalto anche su Libero e la Verità.

Ecco i fatti. La Pastifici Rana ha da qualche anno aperto un sito produttivo anche negli Usa, precisamente a Bartlett, nei sobborghi di Chicago, Illinois, dove la Rana Meal Solutions realizza, si legge nel sito dell’azienda, «prodotti innovativi e pensati appositamente per i palati d’oltreoceano».


Nei giorni scorsi gli ispettori del ministero della Salute hanno sequestrato nel porto di Genova il carico di 7,2 tonnellate di pesto americano prodotte da Rana e destinate a rifornire con il marchio Kirkland gli scaffali delle filiali francesi e spagnole della Costco, un colosso americano dell’hard discount.

Contro lo stop doganale gli avvocati dell’azienda italiana, che è il maggior esportatore di basilico Dop a livello mondiale da circa 12 anni, hanno presentato ricorso al Tar. Il tribunale amministrativo di Genova deve stabilire se quel pesto può circolare. Insomma, è corretto che l’azienda definisca in etichetta quel pesto «100% italian imported basil Dop – genovese basil»? 

In una nota ieri l’azienda ha dato la sua risposta. «Pastificio Rana, attraverso la propria controllata americana Rana Meal Solution, produce pesto per il mercato americano utilizzando esclusivamente Basilico coltivato in Liguria con certificazione Dop ottenuta dal Consorzio di Tutela del Basilico Genovese Dop. L’etichetta del prodotto in questione, infatti, riporta la dicitura “100% Imported italian basil Dop” e il bollino di certificazione del Consorzio di Tutela del Basilico Genovese Dop».

Lo stesso presidente, Mario Anfossi, difende l’azienda. «Pastificio Rana è una delle poche aziende che contribuisce attivamente da oltre un decennio a promuovere e valorizzare il nostro basilico in tutto il mondo. Quello che viene utilizzato è di provenienza certificata esclusivamente ligure». Sarà il Tar della Liguria a dirimere la questione.

Resta di certo il paradosso di un prodotto che è un’eccellenza italiana nel mondo e che viene “confezionato” negli Stati Uniti.

 

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