Meloni al Vinitaly: “Il vino è economia e cultura. Ragioniamo sul liceo del Made in Italy” (Video)

3 Apr 2023 12:23 - di Agnese Russo
meloni vinitaly

Il vino, con l’agroalimentare, è “un pezzo fondamentale della nostra economia e della nostra cultura”. E, dunque, “è nostro dovere sostenere questo settore”. Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, lo ha ribadito durante la sua visita al Vinitaly di Verona, che sarà anche occasione di alcuni incontri internazionali, “particolarmente – ha spiegato – con alcuni leader dei Balcani occidentali, altro quadrante in cui il governo è molto impegnato”. Nel corso della sua visita la premier si è intrattenuta quasi un’ora al padiglione del Ministero dell’Agricoltura, dove ha incontrato anche il primo ministro della Serbia, Aleksandar Vucicćed, e il premier albanese Edi Rama.

Meloni: “Il vino è economia e cultura, nostro dovere sostenere il settore”

Dal punto di vista economico, il premier ha ricordato che “il settore produce ogni anno oltre 30 miliardi di euro e impiega 170mila addetti”. “È il primo nella bilancia commerciale del nostro Paese. Siamo primi produttori al mondo, secondi consumatori al mondo”, ha spiegato Meloni, scherzando sul fatto che “io faccio la mia parte” prima di proseguire con i dati che ci confermano anche “terzi esportatori al mondo”. “Questo mondo – ha quindi aggiunto – produce oltre la metà delle nostre produzioni dop, quindi delle nostre produzioni di eccellenza”.

Il premier scherza con i ragazzi degli istituti agrari

Per questo “non poteva mancare la presenza del governo, che è stato presente a 360 gradi in questi giorni”, ha sottolineato Meloni, che al Vinitaly ha partecipato alla premiazione del 7° Concorso enologico istituti agrari d’Italia. Un’occasione “per accendere i riflettori” sul tema del “ricambio generazionale, che io considero molto importante”. Il settore, infatti, ha proseguito il premier, che si è soffermata anche sull’importanza delle scuole professionalizzanti, “funziona anche e soprattutto grazie alla capacità di mettere insieme tradizione e modernità, quindi una tradizione che arriva da molto lontano e famiglie che riescono anche con il ricambio generazionale a stare nella modernità”. “Questo è un governo fieramente produttivista e schierato con chi produce ricchezza. Non è lo Stato a produrre ricchezza ma – ha quindi ribadito il premier – le imprese con i loro lavoratori. E quello che deve fare lo Stato è non mettersi di traverso”.

“Ragioniamo sul liceo del Made in Italy, non c’è nulla di più legato alla nostra cultura”

“In un mondo in cui è stato detto che se avessi scelto il liceo avresti avuto un grande sbocco nella tua vita, e se invece avessi scelto un istituto tecnico avresti avuto opportunità minori, dimentichiamo che in questi istituti, l’agrario ad esempio, c’è una capacità di sbocco nel mondo del lavoro più alto di quelli che danno altri percorsi di formazione. Per come la vedo io, questo è il liceo! Perché non c’è niente di più profondamente legato alla nostra cultura di quello che questi ragazzi sono in grado di studiare, tramandare e portare avanti. Ed è la ragione per la quale ragioniamo su un liceo del Made in Italy”, ha quindi detto Meloni, parlando coi ragazzi degli istituti agrari, che hanno anche voluto premiarla con una targa e una bottiglia prodotta da uno degli istituti.

Il valore culturale del vino: “Un pezzo fondamentale della nostra identità”

Ma il premier ha riflettuto diffusamente anche sul valore culturale del vino, che “è un pezzo fondamentale della nostra identità e della nostra cultura. E questo governo è particolarmente impegnato a difendere l’identità e la cultura e le eccellenze”. “Il vino è stato cantato nella letteratura e nelle poesie, è stato dipinto nella nostra pittura. C’è una storia del vino, c’è una geografia del vino, c’è una letteratura del vino, c’è un’architettura del vino e una filosofia del vino”, ha detto Meloni, plaudendo all’iniziativa del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, di organizzare a Vinitaly la mostra “Bacco Divino”, con i due bacchi di Caravaggio e Reni prestati alla fiera dal Museo degli Uffizi di Firenze.

Caravaggio e Guido Reni in mostra al Vinitaly

“Considero molto affascinante la scelta dei ministri Lollobrigida e Sangiuliano di portare al Vinitaly per la prima volta due opere di valore mondiale legate al tema del vino che sono il Bacco di Caravaggio e il Bacco fanciullo di Guido Reni. Non solo perché noi vogliamo una cultura che veramente sia fruibile, ma soprattutto per ricordare che il vino per noi – ha concluso il premier – non è solo un fatto economico ma soprattutto un fatto identitario e culturale”.

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