“Basco rosso” torna su Rai1: l’addestramento del corpo d’élite dei carabinieri come un reality (video)

9 Apr 2023 18:08 - di Davide Ventola

Lunedì 10 aprile alle 23.25 su Rai 1 è previsto il secondo atteso appuntamento con “Basco Rosso”, docu-serie diretta da Claudio Camarca e prodotta da Groenlandia. In questa puntata si entrerà nel vivo dell’addestramento, con nuove sfide fisiche e psicologiche che metteranno a dura prova la tenuta degli aspiranti Cacciatori.


Nella terza settimana a Livorno, i ragazzi comprendono che per conquistare l’ambito Basco Rosso devono saper padroneggiare materie e tecniche militari indispensabili, come la discesa da una torre alta 15 metri e la salita in elicottero. Nella quarta settimana si cimentano in prove difficilissime come la marcia topografica e le tecniche di immobilizzazione a terra. Alla fine arrivano le prime esclusioni: non tutti gli allievi si sono rivelati all’altezza del corso e purtroppo alcuni di loro devono lasciarlo, non potranno partecipare alla seconda fase in Calabria, a Vibo Valentia. Per loro il sogno finisce qui.

Basco Rosso è il racconto dell’addestramento per entrare in uno dei più importanti reparti d’élite dell’Arma dei Carabinieri, gli Squadroni Eliportati Cacciatori, impegnati in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata. Per la prima volta in assoluto, e in esclusiva, le telecamere entrano nelle caserme dove gli aspiranti Cacciatori intraprendono questo duro e altamente professionalizzante percorso per il conseguimento della specializzazione. Autore della docu-serie, insieme allo stesso Claudio Camarca, è Nicola Vicinanza, il produttore creativo Emanuele Cava e il montaggio è curato da Alessandro Lacialamella e Pierluigi Darino. Delegato Rai Mercuzio Mencucci.

I futuri possibili Baschi Rossi devono possedere le attitudini di un cacciatore: è questo il profilo che il Tenente Colonnello Emanuele Barbieri, comandante degli istruttori, spiega essere primo requisito indispensabile. “Basco Rosso” descrive anche le tre prove più difficili che i candidati devono sostenere: calarsi da una torre alta 15 metri, il test di orientamento con squadre di quattro militari che con il solo aiuto di una cartina topografica devono arrivare ad alcune destinazioni prefissate, salita e discesa da un elicottero sospeso a un paio di metri da terra.

Per essere ammessi alla seconda fase del corso, quella che ha la base operativa a Vibo Valentia presso la Caserma dedicata a Luigi Razza, gli aspiranti Cacciatori devono aver superato tutte queste prove attitudinali. Su 37, 31 partiranno per la Calabria. C’è anche l’omaggio a Vittorio Iacovacci, il carabiniere ucciso in un agguato in Congo insieme all’ambasciatore Luca Attanasio.

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