Attacco a Palazzo Chigi, 10 anni dopo: Giangrande in sedia a rotelle, l’attentatore Preiti scrive libri
La mattina del 28 aprile di dieci anni fa l’Italia tornò agli anni più bui del terrorismo. Davanti a Palazzo Chigi un disoccupato arrivato dalla Calabria, Luigi Preiti, esplose alcuni colpì d’arma da fuoco contro i carabinieri Giuseppe Giangrande e Francesco Negri. I due militari erano in servizio davanti alla sede della Presidenza del Consiglio dei ministri, nel giorno in cui il governo Letta giurava al Quirinale.
Giangrande continua le terapie, Preiti scrive libri
Il più grave è Giangrande, centrato da due proiettili a distanza ravvicinata. Ricoverato d’urgenza in condizioni disperate deve seguire un lungo periodo di degenza tra la vita e la morte per una lesione della colonna vertebrale e mesi di riabilitazione. Collocato in congedo con il grado di maresciallo e insignito con la medaglia d’oro al valore civile, Giangrande, che oggi ha 61 anni, è rimasto in carrozzella e segue tuttora un lungo e specifico percorso di riabilitazione.
«Quel giorno – ha raccontato all’Adnkronos Giangrande – quel tizio si avvicinò per chiedere di passare, mi ricordo che alle 11,35 avevo appena finito di parlare al telefono con mia figlia, alle 11,37 gli spari, il vuoto, l’ultima frase prima di cadere a terra è stata “la mia bambina”, poi il buio. Poi non mi ricordo, siamo andati in sala operatoria e mi sono svegliato dopo 40 giorni».
L’attentatore si è scoperto scrittore (prefazione di Luigi Manconi)
Del militare Giangrande sappiamo molto e i giornali ci tengono aggiornati periodicamente. Molto meno sappiamo di Luigi (detto Gino) Preiti oggi. Arrivato nella Capitale per “vendicarsi” dei politici, dopo l’attentato venne immediatamente arrestato. Successivamente condannato a 16 anni in primo grado, ha visto la pena confermata dalla Corte d’appello di Roma nel 2015 e in Cassazione l’anno seguente. Nessuna attenuante generica: la perizia psichiatrica aveva dichiarato infatti l’uomo capace di intendere al momento dell’attacco ai due militari.
Luigi Preiti, nel frattempo, dal carcere di Rebibbia, con ancora 6 anni da scontare, ha anche scritto un libro. Il volume pubblicato nel 2021 ricostruisce la sua vita e ricostruisce la genesi di quel gestto. Libero di rivivere. Dall’attentato di Montecitorio al carcere, la rinascita di un uomo che voleva morire (Aliberti editore), prefazione dell’ex senatore dei Verdi Luigi Manconi.