Lo zampino di Soros dietro il processo a Trump? Al tribunale di Manhattan striscioni contro il finanziere

4 Apr 2023 17:50 - di Laura Ferrari
Soros, Trump

Che c’entra George Soros con il processo a Donald Trump e le accuse della procura di New York? Secondo Fox News e New York Post bisogna ragionare con il criterio “follow the money” (segui i soldi). Nello specifico i finanziamenti del miliardario di origine ungherese, che avrebbe foraggiato le campagne elettorali dei procuratori distrettuali di sinistra, incluso Alvin Bragg, il procuratore che ha condotto l’inchiesta.

Il libro su Soros che prova il filo rosso con il processo Trump

Matt Palumbo, autore di un libro esplosivo sugli affari di Soros, ha evidenziato come l’ormai 92enne miliardario residente a New York abbia versato 40 milioni di dollari per garantire che l’elezione di procuratori distrettuali in distretti strategici. L’elezione di pubblici ministeri (che negli Usa vengono democraticamente eletti) su posizioni di sinistra garantirebbe in questo modo la promozione del suo programma di “rifacimento del Paese”.

Secondo il libro inchiesta di Palumbo, 75 pubblici ministeri a livello nazionale hanno quindi beneficiato dei sontuosi finanziamenti di Soros e ora rappresentano almeno un quinto degli americani. Tra di essi c’è appunto il primo procuratore afroamericano di Manhattan, il democratico Alvin Bragg. 

La suggestione che ci sia dietro Soros è stata formulata dallo stesso Trump, ma anche da autorevoli esponenti repubblicani, come il governatore della Florida, Ron De Santis. «L’uso del sistema giudiziario come un’arma per la propria agenda politica rovescia il sistema giudiziario, non è americano», ha detto il governatore di origine italiana protestando per l’incriminazione di Trump. De Santis ha  aggiunto che la Florida, dove l’ex presidente è residente, non darà l’assenso ad un’eventuale richiesta di estradizione nello stato di New York “date le circostanze discutibili della questione”. Per poi lanciarsi in una bordata che conferma le teorie di questi giorni.  «Il procuratore distrettuale di Manhattan, sostenuto da Soros, ha costantemente manipolato la legge per scagionare condotte criminali, ma ora invece ne abusa per colpire un avversario politico», ha aggiunto il governatore repubblicano, che pure è considerato il principale avversario di Trump nelle prossime primarie Gop.

Soros nega ogni coinvolgimento: “Non ho finanziato il procuratore Bragg e non lo conosco”

Da parte sua, George Soros, interpellato da portale Semafor ha negato di essere dietro il processo a Trump. «Non ho contribuito alla sua campagna e non lo conosco», ha detto il finanziere Usa, negando di aver scelto «personalmente e finanziato Bragg».

Il miliardario di origine ungherese ha finanziato numerose campagne e gruppi progressisti nel mondo. Il campo d’azione principale dell’impegno della Open Society Foundations in Italia rimane l’immigrazione. In Italia, in particolare, sono registrati e ufficiali i finanziamenti a +Europa sono stati confermati anche da Benedetto Della Vedova.

Commenti

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  • Ado 4 Aprile 2023

    Ognuno ha i miliardari che si merita, alcuni non sono ingegneri , ma gestiscono di “sponda” politica ed informazione.