25 Aprile, Moratti: «Da figlia di partigiano condivido la lettera della Meloni al “Corriere”»
Non è solo la destra a scorgere in certe enfatizzazioni il tentativo di strumentalizzare il 25 aprile. Leggere, per conferma, l’intervista a La Stampa di Letizia Moratti, approdata mesi fa alla corte del fu Terzo polo di Calenda e Renzi. «Io penso – vi si legge – che ci sia ancora un sentimento che non accomuna tutti in questo 25 aprile, che una parte politica si consideri ancora unica depositaria dei valori della libertà e della democrazia che invece sono patrimonio di tutti e che questo renda difficile la partecipazione a questa giornata degli altri partiti». L’ex sindaco di Milano parla per fatto personale. Anni fa, infatti, subì una violenta contestazione da parte dell’ultrasinistra mentre spingeva la carrozzella del padre partigiano che partecipava al corteo resistenzialista.
Letizia Moratti intervistata da La Stampa
Un ricordo ancora vivo e che le ha consigliato di non partecipare alle manifestazioni degli anni successivi. Infatti, ieri non c’era. «Ho sempre timore che la mia partecipazione risulti divisiva. E lo dico con un sentimento di tristezza, perché la storia della mia famiglia è fortemente accumunata dalla Resistenza», ha confidato la Moratti all’intervistatore. Donna Letizia non si sottrae alle domande sulle feroci polemiche che hanno investito negli ultimi tempi la ricorrenza del 25 aprile. Ma esorta ad «andare alla sostanza» dei comportamenti al di là delle etichette. E spiega: «Se si crede nei valori della libertà e della democrazia, allora non si può essere fascisti. Temo però che vi sia sempre qualcuno che sia alla ricerca di una prova che questo non sia vero».
«Spesso l’antifascismo è strumentale»
Una stoccata a chi in questi ultimi giorni non ha lesinato critiche a Giorgia Meloni, accusandola di non essersi dichiarata antifascista. «Fratelli d’Italia – ricorda in proposito Moratti – ha votato la risoluzione del Parlamento Europeo contro tutti i totalitarismi, fascismo compreso. Invece c’è l’impressione che il tema dell’antifascismo sia strumentale». L’ex-ministro ha anche rivelato di condividere «completamente» la lettera sul 25 aprile scritta ieri dal premier Meloni per il Corriere della Sera. «L’ho letta e riletta – sottolinea -, cita l’amnistia voluta da Togliatti, cita Violante». Quindi conclude: «La mia storia e la mia famiglia sono molto lontane dal fascismo e credo di poter essere molto serena nel dare questa lettura».