Washington, grande attesa per la delegazione FdI al raduno annuale dei conservatori Usa

1 Mar 2023 20:33 - di Redazione

C’è grande attesa a Washington per l’arrivo dall’Italia al Cpac, la grande kermesse annuale dei conservatori americani, di una delegazione di Fratelli d’Italia, guidata dal deputato Antonio Giordano, insieme agli europarlamentari Nicola Procaccini e Carlo Fidanza, dopo che lo scorso anno fu Giorgia Meloni a salire sul palco della convention che, dallo scoppio della pandemia di Covid, si era svolta in Stati, Texas e Florida, con misure di contenimento del virus meno severe e che ora torna a Washington.

Donald Trump sarà la star statunitense della quattro giorni, da oggi fino a sabato, disertata invece da possibili sfidanti dell’ex-presidente nella corsa per la nomination alla Casa Bianca, che si sono tenuti alla larga dal raduno. A cominciare da Ron De Santis che sarà a Palm Beach dove, in un evento a porte chiuse, si riuniranno i grandi donatori del Club for Growth.

I big donor non hanno però invitato Trump, che di Palm Beach è un residente, al loro ritiro in un resort di lusso, a sottolineare come alcuni grandi sponsor del partito repubblicano stiano tentando di mettersi alle spalle l’egemonia trumpiana.

Nutrito il drappello di esponenti del Gop che, secondo Politico, diserteranno insieme a DeSantis il Cpac per il Club for Growth, tra i quali l’ex-vice presidente Mike Pence, e altri due possibili candidati presidenziali, il senatore Tim Scott e il governatore del New Hampshire Chris Sununu.

Solo l’ex-ambasciatrice di Trump all’Onu, Nikki Haley, che è l’unica che ha già formalizzato la candidatura, ha scelto per una diplomatica partecipazione ad entrambe le convention.

Mentre Mike Pompeo, l’ex-segretario di Stato di Trump che anche sta accarezzando l’idea di una corsa per la Casa Bianca, avrebbe rifiutato l’invito a Palm Beach confermando invece la partecipazione al Cpac.

L’assenza dei possibili sfidanti di Trump dalla kermesse conservatrice di Washington, conferma e rafforza quello che negli ultimi cinque anni era già evidente, cioè il sempre maggiore allineamento del Cpac con Trump e il trumpismo.

Ma la scelta del Club for Growth di riunirsi, con candidati che non sono Trump, negli stessi giorni a Palm Beach, appare come vera dichiarazione di guerra da parte della potente organizzazione anti-tasse all’ex-presidente.

Già in passato Trump ed il Club hanno avuto rapporti burrascosi: nel 2016 il suo presidente, David McIntosh, si oppose alla candidatura del tycoon, per poi diventare in effetti un suo alleato una volta arrivato alla Casa Bianca.

Ma a novembre, all’indomani dell’annuncio della nuova candidatura di Trump, il Club ha diffuso un sondaggio che dava il governatore della Florida avanti con un vantaggio a due cifre rispetto. E Trump ha risposto via social contro “il Club della non crescita, un’accozzaglia di disadattati politici, globalisti e perdenti”.

Al contrario, al Cpac, il tycoon – che nel 2011 iniziò proprio sul palco della convention, dove era salito al suono di ‘For the love of money’ la sua Opa per il controllo del Gop – giocherà in casa, con una lunga lista di alleati di ferro – dagli ex membri della sua amministrazione come l’ex ministro Ben Carson, l’ex portavoce Sean Spicer e l’ex consigliere Stephen Miller – e di deputati fedelissimi trumpiani, come Lauren Boebert, Matt Gaetz e Marjorie Taylor Greene.

Senza contare i familiari come il figlio Don jr e la fidanzata Kimberly Guilfoyle, che faranno da apripista del momento più atteso della kermesse, il discorso-comizio dell’ex presidente.

Mentre il New York Times fa notare che lo Speaker Kevin McCarthy e gli altri membri della leadership repubblicana sono assenti dal programma della 4 giorni del Cpac.

Assente poi tra gli sponsor Fox News, che anche non ha le sue principali personalità tra gli oratori, a differenza dallo scorso anno quando intervennero Tucker Carlson e Laura Ingraham. Tra le star televisive conservatrici è atteso Mike Lindell, il fondatore di My Pillow e grande sostenitori delle accuse di brogli del 2020, mentre Kari Lake, che si è rifiutata di riconoscere la sconfitta alle elezioni per governatore in Arizona, pronuncerà un discorso alla “Reagan dinner“, in onore dell’amatissimo presidente che nel 1974 fondò il Cpac.

Vi saranno anche ospiti stranieri, oltre a Giordano, Procaccini e Fidanza, tra i quali Jair Bolsonaro, l’ex presidente di destra brasiliano, grande sodale di Trump, che è volato in Florida, dove risiede tuttora.

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