Ucraina, Schlein: «Invio di armi necessario». Antoniozzi: «Chissà cosa dirà Conte…»

6 Mar 2023 10:57 - di Gigliola Bardi
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Con una posizione molto netta, espressa nel corso della trasmissione Che tempo che fa, che ne ha segnato l’esordio tv da segretaria Pd, Elly Schlein ha chiarito di ritenere «assolutamente necessario» l’invio di armi in Ucraina. Dunque, ora che è alla guida del partito, Schlein finalmente dimostra di aver sciolto i «dubbi» e i «dilemmi etici» che più volte aveva espresso in passato e conferma la linea adottata dai dem fin qui in Parlamento. Si tratta di un passaggio importante, che però pone subito un ostacolo politico di rilievo sul percorso di alleanza con il M5S lanciato dalla piazza di Firenze.

Elly Schlein sull’invio di armi  in Ucraina: «Assolutamente necessario»

«Abbiamo votato in Parlamento e credo sia necessario sostenere il popolo ucraino rispetto a un’invasione criminale. Quello che però ho sempre aggiunto è che non può esserci sinistra senza cercare di costruire la pace e non possiamo rinunciare all’idea che i conflitti non si risolvono solo con le armi», ha sostenuto Schlein da Fazio, aggiungendo che «da federalista europea convinta dico che vorrei un protagonismo forte dell’Ue, dal punto di vista politico e diplomatico, un ruolo diplomatico e politico forte perché Putin non è isolato, molti Paesi lo stanno ancora supportando e si può fare maggiore pressione per arrivare alla fine del conflitto, a una conferenza multilaterale di pace che non può che essere una pace giusta». In realtà, Schlein sulle armi in Ucraina nel tempo non si è limitata a dire che i conflitti non si risolvono solo con le armi, assumendo invece posizioni molto critiche sul loro utilizzo.

Una presa di posizione arrivata dopo tanti «dubbi» e «dilemmi etici»

Prese di posizione che, ancora lunedì scorso, all’indomani del voto che l’ha eletta segretaria, portavano una testata come Il Fatto quotidiano a interrogarsi su «Cosa farà Schlein sulla questione delle armi in Ucraina?». Sostanzialmente il senso era: è vero che Schlein da “deputato semplice” ha votato le mozioni per l’invio, ma ora che diventata leader potrebbe cambiare la linea. Un’aspettativa nella quale riecheggiano i desiderata pentastellati, ma che, a quanto pare, la neo segretaria dem ha disilluso.

Antoniozzi: «Bene la fine delle ambiguità. Cosa dirà Conte?»

«Prendiamo atto che il segretario nazionale del Pd Elly Schlein ha detto che il sostegno all’Ucraina è incondizionato, smentendo l’ambiguità dei giorni scorsi ma ci chiediamo come reagirà la sua base e che dirà Giuseppe Conte», ha commentato il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Alfredo Antoniozzi. «L’onorevole Schlein – ha ricordato – dopo aver paventato nella campagna per le primarie del Pd un cambio di rotta in politica estera, conferma il suo appoggio alle posizioni atlantiste. Per noi va bene, atteso che sin dall’inizio di questa tremenda guerra abbiamo preso, pur dall’opposizione, una posizione chiara e netta». «Ci chiediamo quale possa essere la reazione della base del Pd e di quei nostalgici dei “fiori nei cannoni’ che la stanno sostenendo da tante posizioni intellettuali. È presumibile che il 22 marzo la fresca alleanza fiorentina con Conte si spaccherà in Parlamento – ha concluso Antoniozzi – a conferma dell’assenza completa di un’alternativa di governo nel fronte progressista».

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