Striscione al Liceo Carducci: il preside ripudia e condanna l’atto. Il plauso di Valditara al dirigente “coraggioso”

5 Mar 2023 17:45 - di Bianca Conte
striscione Liceo Carducci

C’è voluta la circolare del preside del Liceo Carducci di Milano perché la stampa del mainstream si confrontasse a dovere sul vergognoso striscione esposto all’istituto meneghino accanto alle sagome che ritraevano il premier Meloni e il ministro Valditara a testa in giù. Solo oggi infatti, a 24 ore di distanza dagli eventi, la requisitoria messa nera su bianco dal preside dell’istituto, che ha condannato nettamente gesto, modalità e significato dell’iniziativa. E il conseguente plauso al dirigente scolastico, espresso in un tweet dal titolare del dicastero dell’Istruzione, anche la stampa di riferimento della sinistra ha dovuto mettere indietro l’orologio e resocontare quantomeno l’accaduto…

Striscione al Liceo Carducci, la stampa del mainstream tace sulla violenza anarchica

Sì, perché nella stessa giornata in cui nella cosiddetta manifestazione antifascista di Firenze – che ha visto sfilare in passerella i leader di centrosinistra in veste di soloni della pace e della democrazia. E poche ore prima che gli anarchici mettessero a ferro e fuoco la città di Torino, al Liceo Carducci di Milano è stato esposto un vergognoso striscione contro il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. Eppure, malgrado la solidarietà bipartisan della politica a premier e ministro, su quella iniziativa spregevole messa in atto dai nostalgici di Piazzale Loreto, scorrendo i giornali legati all’area politica di sinistra non si trova traccia – se non brevi cenni – di quanto accaduto ieri a Milano.

Striscione al Liceo Carducci: la dura condanna del preside in una circolare

Già, perché fino a poco fa, su certi quotidiani non solo non si leggeva ancora l’aperta condanna dell’inaccettabile iniziativa, ma mancava proprio una dignitosa narrazione dei fatti. La denuncia assertiva di quella violenta attestazione, rigettata peraltro dagli stessi studenti della scuola. Ragazzi che quel gesto hanno inequivocabilmente condannato, prendendo le distanze da quello striscione e da chi l’ha realizzato. Un gesto oggi fortemente ricusato anche dal dirigente scolastico Andrea Di Mario, con una circolare che ripudia a chiare lettere quanto accaduto. E difende gli studenti incolpevoli, travolti loro malgrado dall’iniziativa. Un atto che lo stesso ministro Valditara ha positivamente commentato via social, postando: «Complimenti ad un preside coraggioso, consapevole del suo alto ruolo istituzionale».

Gli studenti si dissociano, il preside attacca e rigetta gesto e significato dello striscione

«Il Liceo classico statale Giosuè Carducci di Milano è da sempre e sempre più uno spazio plurimo – scrive allora il preside – aperto, pacifico: democratico! Oggi abbiamo ricevuto un danno, doloroso, rispetto a tutto quello che in questa scuola si sta facendo. E non vogliamo che i nostri studenti siano vittima di un circuito, banale, che banalizza la stessa lettura della realtà». E ancora. «Siamo tutti dispiaciuti perché non ci riconosciamo in questo linguaggio. In questi modi che sono per noi completamente inediti e preoccupanti e che rifiutiamo. Gli studenti del liceo immediatamente si sono dissociati tramite i loro rappresentanti. La comunità scolastica tutta, studenti, docenti, non docenti, ex studenti – di tutte le età – condanna nel modo più netto l’atto di intimidazione avvenuto», spiega Di Mario nella circolare.

Il plauso del ministro Valditara: «Complimenti ad un preside coraggioso»

Aggiungendo poi a stretto giro: «Continueremo come sempre e sempre più a promuovere i valori della democrazia. Della tolleranza. E del pluralismo indicati nella Costituzione. Mantenendo sempre spalancata la porta del dialogo educativo. Anche con chi, come in questo caso, eventualmente se ne è discostato, e fermo restando l’impegno a cercare di individuare e perseguire le responsabilità del gesto». E concludendo emblematicamente: «In questa scuola si insegnano in modo rigoroso le materie di studio, ma, dico sempre che il Carducci è anche una scuola di politica, perché qui gli studenti hanno la possibilità di apprendere a praticare il culto della rappresentanza, del confronto, anche alla pari fra docenti e studenti, nella Commissione paritetica».

«Non accettiamo la logica da curva violenta»

E infine: «Vogliamo farlo insieme, imparando, creando forme nuove, senza rimanere incagliati in linguaggi vecchi, logori e cupi, che alzano muri. Il carducciano è rigoroso e non accetta la logica da curva violenta. La politica è passione, coraggio – rispetto assoluto –. Ma soprattutto preparazione. Capacità di informarsi e argomentare, oltre lo slogan e anche oltre la retorica» chiosa il preside.

 

 

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