Rivoluzione “tutor” a scuola: lezioni pomeridiane di recupero gratis agli studenti in difficoltà

30 Mar 2023 7:52 - di Lucio Meo

Rivoluzione in vista nella scuola italiana: tutor per corsi di recupero pomeridiano e incentivi ai prof che si offriranno di occuparsene, annuncia il ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Valditara. “Da settembre debutteranno poco meno di 40 mila tutor per gli studenti degli ultimi tre anni di scuola superiore e circa 10 mila orientatori, uno per ogni scuola. Progressivamente avremo 100 mila tutor, dalla prima media alla quinta superiore. Il loro compito è coordinare i colleghi e assicurare la personalizzazione del curriculum, con particolare attenzione agli studenti in difficoltà e a quelli molto brillanti che si annoiano”, spiega Valditara in un’intervista al quotidiano ‘Il Corriere della Sera‘, aggiungendo che “i professori tutor avranno un incremento di retribuzione dai 2.859 euro a 4.675 all’anno in base al numero di studenti di cui si occuperanno. Gli orientatori avranno un’aggiunta di 1,5-2 mila euro”.

Valditara, la scuola e i tutor: “Utilizzeremo i fondi del Pnrr per i corsi di recupero”

“Gli insegnanti delle diverse discipline interverranno per aiutare i ragazzi con particolari fabbisogni. Per pagare queste attività possiamo attingere da diversi capitoli: quelli per la dispersione, 1,5 miliardi; i 600 milioni del Pnrr per la formazione e il recupero delle materie Stem. – continua Valditara – Avremo particolare attenzione alle studentesse che hanno un gap maggiore rispetto agli studenti in queste discipline. E poi ci sono 300 milioni di fondi per il potenziamento della didattica”, dice ancora il ministro Valditara.

In merito alle lezioni di recupero il ministro spiega che “saranno anche dopo l’orario scolastico. Offriamo così un servizio di recupero per i ragazzi di famiglie che non potrebbero pagare le ripetizioni. Sono percorsi personalizzati per recuperare i gap o valorizzare i talenti: ognuno deciderà. Troverei curioso che uno studente preferisse non partecipare. Sono percorsi personalizzati per recuperare i gap o valorizzare i talenti: ognuno deciderà. Troverei curioso che uno studente preferisse non partecipare. Acquisiscono competenze che potranno essere utili all’università o nel lavoro”.

I ritardi nell’utilizzo dei fondi arrivano da lontano

Relativamente ai ritardi nel Pnrr che comprendono i nuovi nidi e scuole dell’infanzia, Valditara afferma che “abbiamo chiesto alla Commissione una dilazione di sei mesi, come ci chiedono gli enti locali: scontiamo ritardi rilevanti perché il governo precedente non aveva predisposto procedure semplificate, che ora abbiamo attivato. Si aggiunga il problema inatteso dei rincari delle materie prime”.

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