Pestaggio a sfondo razziale a Roma. La vittima è un bengalese. Tre arresti

10 Mar 2023 10:52 - di Redazione

Gli insulti a sfondo razziale sul bus e poi l’aggressione a calci e pugni. E’ accaduto a Roma a novembre e oggi tre persone – un 23enne e due minorenni di 17 anni -, sono state arrestate dai carabinieri del Comando di piazza Venezia. L’accusa è rapina aggravata, lesioni con l’aggravante dell’odio razziale. La vittima è infatti un bengalese.

Il fatto è avvenuto il 13 novembre scorso. Le indagini dei militari hanno consentito ai gip dei due tribunali di emettere tre ordinanze che dispongono la custodia cautelare in carcere per il maggiorenne, un 23enne la custodia in un istituto penale minorile per uno dei due minorenni, di 17 anni e della permanenza in casa per il secondo minorenne, sempre di 17 anni.

La vittima, salita sull’autobus alla fermata “Zanardelli” intorno alle ore 2, a termine di una giornata di lavoro in un ristorante, si era seduta – ignara – di fronte ad alcuni ragazzi che dopo aver infastidito vari passeggeri avevano indirizzato su di lui le loro attenzioni iniziando dapprima ad insultarlo con frasi offensive e denigratorie sulle sue origini per poi, all’improvviso, sputargli in faccia e colpirlo con un pugno al volto. Giunti alla fermata “Aracoeli, l’autista del mezzo era stato costretto ad interrompere la corsa ed aprire le porte per far scendere i ragazzi violenti i quali però avevano spinto fuori la vittima e continuato ad accanirsi contro di lui colpendolo con calci e pugni nonostante fosse caduto inerme a terra, mentre uno di loro, prima di scappare, aveva frugato nel suo giubbino sottraendogli il cellulare.

I militari, dopo aver ascoltato la vittima, che soccorsa dal 118 riportava 7 giorni di prognosi, hanno raccolto le testimonianze dei presenti ed acquisito le telecamere di videosorveglianza interne al bus attraverso cui hanno ricostruito minuziosamente tutte le fasi dell’aggressione ed estrapolato alcuni nitidi fotogrammi indispensabili al prosieguo delle indagini che, attraverso l’impiego di avanzati sistemi di comparazione, l’analisi dei profili social ed i più tradizionali metodi di osservazione e pedinamento, hanno consentito in breve tempo di identificare compiutamente i tre indagati.

Agli arrestati, ai quali nel corso delle perquisizioni sono stati rinvenuti e sequestrati gli indumenti indossati la notte dell’aggressione nonché lo smartphone sottratto alla vittima, viene contestato, come anticipato, di aver agito “con finalità di discriminazione e odio etnico, nazionale o religioso». A casa di uno dei minorenni, inoltre, sono stati rinvenuti anche 18 grammi di hashish, alcuni g di metadone e ketamina e un bilancino di precisione.

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