Famiglie arcobaleno a Milano tra “Bella Ciao” e pugni chiusi. E la Pascale ruba la scena alla Schlein

18 Mar 2023 20:44 - di Vittorio Giovenale
famiglie arcobaleno

In piazza della Scala si sono trovati in diecimila – secondo gli organizzatori – per chiedere il riconoscimento dei diritti delle famiglie arcobaleno. Ma la piazza milanese è stata una fotocopia colorata delle prove tecniche di opposizione.

Non è un caso che la manifestazione delle famiglie Lgbtq+ abbia preso il via sulle note di Bella ciao e sia proseguita con i pugni chiusi sollevati in cielo. Anche il modo di tenere le penne biro, il simbolo di quella trascrizione – ora impedita ai sindaci – la dice tutta sul Dna della manifestazione. Sinistra e grillini in piazza, per contarsi e mostrare i muscoli, nonostante l’organizzazione porti la firma ufficiale della rete di Famiglie Arcobaleno, Arcigay e Sentinelli di Milano.

Schlein fa la melodrammatica: il governo è “crudele” coi bambini

Con neo-segretaria del Pd Elly Schlein, molto applaudita dalla piazza, c’era Chiara Appendino per il M5s, che da sindaca di Torino aveva avviato le trascrizioni nel suo Comune. Con il capogruppo di AvS alla Camera Marco Grimaldi, in piazza anche +Europa, col segretario Riccardo Magi e Benedetto Della Vedova. La segretaria del Pd ha assicurato che i Dem daranno battaglia in Parlamento per una legge che riconosca i diritti delle famiglie omogenitoriali, “preparata e scritta insieme alle associazioni, alle famiglie arcobaleno e alla Rete Lenford”. Il Governo – è l’affondo della segretaria del Pd – “si scaglia crudelmente contro i bambini e le bambini”, ma “la società se ne rende conto” come dimostra “l’ampia partecipazione” al presidio, dove è stata accolta da applausi e cori con il suo nome. Slogan reiterati dagli altri esponenti del centrosinistra.

Duello tra Francesca Pascale e l’antiberlusconiano Ricca

Peccato che a rubare loro la scena sia arrivata insospettabilmente Francesca Pascale. L’ex fidanzata di Silvio Berlusconi è stata protagonista di un battibecco con Piero Ricca, giornalista e blogger, antiberlusconiano della prima ora.

”Ma lei era già lesbisca quando abitava con Berlusconi?” ha chiesto Ricca a Pascale, che ha subito ribattuto: “Non mi dica lesbica come un insulto perché non lo è. La mia bisessualità non l’ho mai nascosta alle persone care della mia vita che ho amato profondamente, anche a Silvio Berlusconi”. A quel punto il giornalista l’ha incalzata: ”Quando lei faceva i lecca lecca a Napoli, gli spot col Calippo, io facevo già le contestazioni a Berlusconi”. Secca la replica di Pascale: ”Avevo 14 anni ed era una trasmissione per fanciulli. Non si rivolga a me con questo atteggiamento perverso e maschilista e non mi metta le mani addosso, il suo alito dice già tutto”.

“Sala in stato confusionale sulle famiglie arcobaleno”

Tra palloncini fucsia, bandiere arcobaleno e quelle di Più Europa e Radicali italiani, a sorpresa, diversamente da quanto annunciato, in piazza della Scala arriva anche il sindaco di Milano, Beppe Sala che si è detto “pronto” a riprendere la tascrizione degli atti, a patto che “il Parlamento riprenda a discuterne in Aula”. Una posizione che vede la replica puntuale di Riccardo De Corato: “Sala sia coerente e non spari inutili slogan solo per infervorare la piazza. Gli italiani non sono scemi“. “Sui registri Lgbt – spiega il deputato di FdI – il sindaco Sala manifesta contro il governo e poi ammette che sul tema dei figli omogenitoriali esiste un vuoto normativo, auspicando un intervento in Parlamento. Quindi ammette, pur negando, che la sentenza della suprema Corte ha banalmente messo nero su bianco che la sua azione era contro legge. E quindi, cosa ci azzecca l’esecutivo?”

 

 

 

 

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