Migranti, Lollobrigida: «Agricoltura centrale nel piano Africa. Siamo già al lavoro per aiutarli»

24 Mar 2023 8:38 - di Natalia Delfino
lollobrigida

Mettere l’Africa in condizione di crescere e gli africani in condizione di rimanere dove sono nati: passa anche dall’agricoltura il piano italiano per stabilire un nuovo rapporto con il Continente. A spiegare quello che l’Italia può fare e, anzi, ha già cominciato a fare è il ministro Francesco Lollobrigida, ricordando che Roma oggi è nelle condizioni di indicare la linea all’intera Europa. «La nostra ricetta base è sempre: meno partenze, uguale meno morti. Siamo stati condizionati a Bruxelles da interessi non sempre omogenei, ma ora l’Italia può tornare a essere determinante come voce di un Paese chiave nel Mediterraneo», ha detto Lollobrigida, sottolineando che il segno del cambiamento già si registra: «Stiamo passando dal Mediterraneo interesse di alcuni al Mediterraneo problema di tutti, così le nostre richieste di solidarietà vengono ascoltate. Il nodo è mettere gli africani in condizione di non essere costretti a emigrare».

Lollobrigida: «Meno partenze uguale meno morti»

«Il primo freno deve essere all’immigrazione clandestina», ha ribadito il ministro in una intervista a La Stampa di oggi, mentre bisogna creare le condizioni per consentire «un’emigrazione legale e in sicurezza, ma soprattutto una formazione e nozioni linguistiche che permettano l’integrazione e quindi la possibilità di lavorare nei settori in cui manca forza lavoro interna». A monte, però, ci deve essere l’impegno a creare le condizioni per consentire agli africani di vivere nella loto terra.

La necessità di lavorare per «ricostruire il tessuto produttivo alimentare in Africa»

«L’Europa – ha chiarito Lollobrigida – deve lavorare a ricostituire in Africa un tessuto di produzione degli alimenti e dei beni primari che scarseggiano. In Egitto, come nel Sahel, ci sono spazi infiniti da utilizzare. Bisogna sostenere e formare questi popoli che hanno soprattutto vissuto di pastorizia. Dobbiamo mandare i nostri tecnici, i nostri agricoltori ad implementare queste produzioni con le loro capacità per creare lavoro e ricchezza. Queste coltivazioni disciplinate possono diventare un valore aggiunto per tutti e creare lavoro e benessere in Africa e in Europa».

Il piano italiano è già in moto

Si tratta di una strategia che l’Italia sta già mettendo in campo, a partire dal viaggio in Nord Africa compiuto dalla premier Giorgia Meloni. Lo stesso Lollobrigida ha incontrato «il ministro keniano che ha prodotti eccezionali di cui non sanno valorizzare le filiere». «Possiamo aiutarli», ha spiegato Lollobrigida, che la prossima settimana sarà in Albania per lanciare una collaborazione su vino e olio, fornendo il know how italiano.

Lollobrigida sulle nomine: «Sceglieremo uomini e donne capaci e con una visione»

Nell’intervista, firmata da Luca Ferrua, poi, è stato affrontato anche il tema delle nomine, che «non sono frutto di lottizzazione». «Il nodo che stiamo affrontando è che prima Eni, Enel, Terna hanno fatto meno sinergia del necessario e oggi siedono con il Governo al tavolo per ragionare insieme. E questo rafforza l’Italia. Siamo una nazione ricca in cui la politica era diventata instabile e noi poco credibili. Oggi siamo forse tra le nazioni più stabili d’Europa», ha ricordato il ministro, chiarendo che l’obiettivo è «affidare le aziende a uomini e donne di qualità con una visione del futuro del Paese capaci di lavorare in sinergia come sta facendo il governo».

Ma non basta essere bravi, bisogna saper «fare squadra»

Dunque, dove è stato fatto bene, «arriveranno scelte di continuità, mentre chi non ha fatto sufficientemente bene sarà sostituito». Ma non basta essere bravi: serve anche la capacità di «giocare in squadra», di avere come priorità «l’interesse generale degli italiani». «Ed è un pensiero – ha sottolineato Lollobrigida – che credo condivida tutta la maggioranza. Se ci sono resistenze si superano al tavolo discutendo e ragionando serenamente».

Gli insetti? Nessuna imposizione, ma la possibilità di una scelta consapevole

Infine un passaggio sugli insetti in tavola e più in generale sul tema delle etichettature. «Nessuno mangerà insetti a sua insaputa. Ci saranno etichette precise», ha spiegato Lollobrigida, chiarendo che «noi facciamo una scelta di tutela nei confronti dei cittadini: l’etichetta non deve condizionare ma informare. Non è il nutriscore. Se i cittadini vogliono mangiare farina di grillo o di larva lo possono fare ma deve essere una scelta consapevole». «Io avrei potuto “condizionare” i cittadini sugli insetti, mettere un bel bollino rosso. Invece lasciamo libertà informandoli. Non voglio che la mia opinione prevarichi», ha concluso Lollobrigida, sottolineando come questo atteggiamento sia l’esatto opposto di quanto fatto dall’Irlanda sugli alcolici.

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