Migranti, il Papa: “Basta tragedie, fermare i trafficanti”. Meloni: “Come governo facciamo nostre le sue parole”

5 Mar 2023 20:04 - di Ginevra Sorrentino
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Dopo la tragedia di Cutro, in un clima di forte strumentalizzazione politica, con la sinistra che insiste a sfruttare morte, commozione e dolore per fare sciacallaggio e propaganda, le parole pronunciate all’Angelus dal Pontefice riportano equilibrio e centrano il dibattito sul vero nemico da affrontare nel dramma dei migranti e delle morti nel Mediterraneo. Di fronte alla folla di fedeli, infatti, Papa Francesco ha pregato per le vittime dell’ultimo naufragio e rinnovato «a tutti il mio appello affinché non si ripetano simili tragedie». Aggiungendo, emblematicamente, subito dopo: «I trafficanti di esseri umani siano fermati. Non continuino a disporre della vita di tanti innocenti. I viaggi della speranza non si trasformino mai più in viaggi della morte. Le limpide acque del Mediterraneo non siano più insanguinate da tali drammatici incidenti. Che il Signore ci dia la forza di capire e di piangere». E il premier Meloni ha apprezzato le parole del Santo Padre che, ha sottolineato, «facciamo nostre come governo».

Migranti, il Papa: «Il Mediterraneo non sia più insanguinato. Fermare i trafficanti»

Non solo. Papa Francesco dopo la recita dell’Angelus, e sempre riferendosi alla tragedia del naufragio lungo le coste calabresi, ha anche aggiunto: «Esprimo ora il mio dolore per la tragedia avvenuta nelle acque di Cutro, presso Crotone. Prego per numerose vittime del naufragio. Per i loro familiari. E per quanti sono sopravvissuti». Parole forti e pregne di significato e di rimandi, che il presidente del Consiglio ha fatto sue in una dichiarazione social affidata al web. Questo il commento di Giorgia Meloni: «Le parole del Santo Padre rappresentano un grande richiamo per tutte le Istituzioni. Come Governo le facciamo nostre, continuando a impiegare tutte le forze necessarie per combattere i trafficanti di esseri umani e fermare le morti in mare».

Migranti, Meloni: «Come governo facciamo nostre le parole del Papa»

Del resto, sempre per tornare alle parole di Papa Francesco, dopo la preghiera il Pontefice ha concluso l’Angelus con un ringraziamento per il lavoro e la sensibilità di istituzioni e cittadini – ossia di tutta la macchina che opera per il salvataggio e l’ospitalità di profughi e migranti – dichiarando: «Manifesto il mio apprezzamento e la mia gratitudine alla popolazione locale e alle istituzioni, per la solidarietà e l’accoglienza verso questi nostri fratelli e sorelle». Una verità innegabile – e non solo certificata da report, dati e numeri – che rende giustizia alla presenza e all’operato dello Stato. Alle politiche del governo. Alla mole di interventi effettuati.

Migranti, parole di preghiera e di pace contro lo sciacallaggio politico

Ossia, all’infaticabile servizio di forze dell’ordine, operatori sanitari, amministratori locali, residenti e volontari. Tutti sensibili e operativi, senza riserve, nella causa dell’accoglienza. Nonostante, come ha ribadito in queste ore anche il sottosegretario all’Interno, Wanda Ferro, «un sistema mandato al collasso da anni di politiche che hanno incentivato l’immigrazione indiscriminata, che non ha prodotto vera accoglienza e ha causato negli ultimi dieci anni la morte di 25mila migranti nel Mediterraneo».

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