Messina Denaro, arrestata la coppia che lo ha aiutato: Lorena Lancieri ed Emanuele Bonafede
Una coppia di coniugi di Campobello di Mazara, Lorena Lanceri ed Emanuele Bonafede, cugino di Andrea Bonafede, considerato il prestanome di Matteo Messina Denaro, è stata arrestata all’alba di oggi dai carabinieri del Ros, con l’accusa di favoreggiamento poiché, come scrive il gip nell’ordinanza, hanno consentito al padrino “di mantenere quella apparenza di ‘vita normale’ che ha senza dubbio costituito uno dei pilastri della pluridecennale capacità di Messina Denaro di nascondersi e mimetizzarsi pur rimanendo attivo sul proprio territorio”.
Secondo gli inquirenti il boss avrebbe avuto una relazione Lorena Lanceri.
Dall’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip emerge, fra l’altro, che nel 2017 Matteo Messina Denaro, allora latitante, regalò un Rolex al figlio della coppia arrestata questa mattina la quale aveva detto ai carabinieri di avere conosciuto solo poco tempo prima il boss ma questa testimonianza è stata, poi, smentita dalle indagini.
Gli accertamenti hanno infatti chiarito che i due conoscevano il capomafia da almeno cinque o sei anni. E nel 2017 Matteo Messina Denaro fece da padrino di cresima al figlio della coppia arrestata.
Fu proprio in quell’occasione che il boss diede alla coppia una somma di 6.300 euro per comprare al ragazzo un Rolex, come regalo di cresima.
Peraltro quella somma fu scritta dallo stesso boss in un pizzino “6300 OROL”. L’orologio, comprato in una gioielleria di Palermo, è stato poi trovato a casa dei coniugi e sequestrato.
Secondo il gip di Palermo la coppia arrestata “era pienamente consapevole della reale identità” del boss “che frequentava abitualmente la loro abitazione” e i due lo avrebbero anche “concretamente aiutato ad eludere le ricerche delle forze di polizia”.
In particolare Lorena Lanceri, “veicolava le informazioni tra Messina Denaro e le persone con cui egli intratteneva rapporti particolarmente intensi”.
Di fatto la donna era considerata “snodo di trasmissione di comunicazioni allo stato da ritenersi di carattere privato tra Messina Denaro e una donna identificata in Laura Bonafede” come si legge nella misura cautelare, figlia di “Leonardo Bonafede, storico capo della famiglia mafiosa di Campobello di Mazara, nonché cugina di Andrea ed Emanuele Bonafede, con la quale il latitante ha intrattenuto un intenso rapporto epistolare”.
“Sei un grande, anche se tu non fossi M.D. Diletta”, scriveva, nel 2019, Lorena Maceri.
Secondo gli inquirenti, “Diletta” sarebbe proprio Lorena Lanceri, che avrebbe avuto una relazione sentimentale con il capomafia mentre quest’ultimo era latitante.
“Io qua con la creatura, quello che mi sta facendo passare. Non solo mi ha trasmesso il Covid però alla fine per lo meno mi fa ridere perché è simpatico. Mi sta facendo giocare un sacco di soldi con ste scommesse”, dice, in un messaggio audio inviato ad una paziente oncologica della clinica Maddalena di Palermo, Lorena Lanceri, che si fa chiamare ‘Diletta’, mentre è in compagnia di Matteo Messina Denaro.
E’ proprio al capomafia che si riferisce quando dice “creatura”. E’ il 5 gennaio del 2023, cioè pochi giorni prima dell’arresto del boss, che avverrà il 16 gennaio.
“Volevo specificarti una cosa – dice poi ‘Diletta‘ – che qua chi lo conosce lo chiama ‘la ceratura‘ perché è così delicatino, finto delicatino perché non lo è per niente. Ricordati quindi io per questo lo chiamo la creatura (risata), in questo senso”.
Poi c’è l’amicizia vera e propria, fatta di incontri, finti casuali, al supermercato ma anche lettere, tante lettere, di Matteo Messina Denaro con un’altra donna, la figlia del boss Leonardo Bonafede, Laura. Che è gelosa della Lancieri.
Nelle lettere la donna usava il nome ‘cugino’ e parlava di se al maschile per non essere scoperta.
Le ultime lettere risalgono a pochi giorni prima dell’arresto di Messina Denaro, avvenuto il 16 gennaio scorso.
La donna sembra essere gelosa di Lorena Lanceri con la quale il capomafia avrebbe avuto una relazione sentimentale.
“Ho visto Margot (cioè il nome dato all’auto del boss ndr) alle 18.56 dal Tramite (Lorena Lanceri ndr) – dice la figlia del boss parlando al maschile – stranamente non mi sono arrabbiato, non sono andato su tutte le furie come di solito mi succede. Mi ha dato parecchio fastidio, questo non lo posso negare. Mi ha dato fastidio non sapere cosa stessi facendo in quel momento, non sapere se eravate soli, se ti saresti fermato ancora a lungo, se … se … se … potrei dire mille se. Dopo quello che ho detto quando vidi Margot di mattina, ho pensato che non l’avrei vista più in quella zona per evitare di farmi avere delle reazioni, perché non l’avevo più vista, e questa cosa mi faceva incavolare ancora di più. Ma oggi ho pensato: almeno non si nasconde da Blu. Contorto come pensiero? No, solo che preferisco sapere e non essere preso in giro”.
E aggiunge: “Carissimo amico mio mi accingo a chiudere questa mia, è una lunga lettera con arrabbiature, tristezza e tanta nostalgia. Non vedo l’ora di leggerti. Oggi sono passato ed ho visto Margot ed ho provato quella sana invidia del perché tutti si ed io no, vuol dire che era scritto così”.
Dall’ordinanza del gip non solo emergono alcuni dei nomignoli usati dal boss Matteo Messina Denaro per indicare, nelle lettere e nei pizzini, le persone con cui aveva dei rapporti – “lo Squallido”, “l’affetta formaggi”, “Il bagnino” – ma anche la preoccupazione per la malattia che lo sta consumando.
“Diletta piange continuamente e non so come fare, mi vede spegnere giorno dopo giorno”, scrive, il 10 maggio del 2022, Matteo Messina Denaro, ancora latitante, alla sorella Rosalia, arrestata pochi giorni fa, parlando della sua malattia, un tumore avanzato.