La svolta del Pd preoccupa Tirelli (Lgr): “La Schlein lo sposterà su posizioni marxiste-leniniste”
«La vittoria di Elly Schlein ci preoccupa e non poco. Con la sua ascesa a segretario del Partito democratico è divenuta evidente la sconfitta di un partito fintamente progressista che non ha saputo intercettare i desideri dei suoi iscritti rifacendosi a una tradizione culturale e ideologica vecchia di un oltre un secolo». È quanto afferma Alexandro Maria Tirelli, presidente del partito «Libertà, Giustizia, Repubblica». «La sua elezione al Nazareno – spiega il leader del partito – sposta a sinistra su posizioni quasi marxiste-leniniste il Pd che invece dovrebbe presentarsi come forza progressista di stampo europeista. Al Paese serve una forza social democratica e moderna che i Dem non possono rappresentare allo stato attuale. Si assisterà quindi a una lotta tra il qualunquismo politico, rappresentato dal M5S, e l’eurosudditanza del Pd. E non è certamente una coincidenza che Matteo Renzi si sia già mobilitato per accogliere i centristi, i moderati e i riformisti in Italia Viva in libera uscita dal Pd. Una situazione pericolosa che dimostra quanto ci sia bisogno, in Italia, di un argine contro una forza deleteria come il Partito democratico attuale che va combattuto politicamente e culturalmente con grande energia e convinzione».
«Lgr lavorerà – conclude Tirelli – per costruire una forza autenticamente moderata e liberale. Una nuova casa che accoglierà e difenderà imprenditori, artigiani e professionisti; la vera struttura produttiva del Paese. Dobbiamo costruire un bipolarismo imperfetto. Basta con questi tentativi inutili, e deleteri, di porsi come aghi della bilancia per guadagnare qualche prebenda o qualche poltroncina. La politica è innanzitutto pensiero: bisogna abbandonare l’idea di una politica come esercizio autoreferenziale del potere».