Il Mossad aiuta la Grecia ad arrestare 2 terroristi pachistani: pianificavano un attacco alla sinagoga di Atene
I servizi israeliani del Mossad hanno aiutato le autorità greche a sgominare una cellula terroristica che preparava attacchi contro obiettivi israeliani ed ebraici in Grecia.
E’ stato lo staff del primo ministro israeliano, a rivelare la vicenda dopo che da Atene è stata data la notizia dei due sospetti terroristi pachistani che preparavano attacchi diretti, secondo fonti, contro una sinagoga ed un ristorante israeliano di Atene.
“Dopo che l’inchiesta sui sospetti è iniziata in Grecia, il Mossad ha aiutato nel individuare informazioni di intelligence sulla struttura, i metodi operativi e le connessioni con l’Iran“, si legge in un comunicato in cui si sottolinea come questo “serio” complotto sia parte del costante tentativo dell’Iran di prendere di mira israeliani ed ebrei all’estero.
Secondo il Mossad i due pakistani arrestati erano parte di “un’ampia rete iraniana che opera dell’Iran e molti altri Paesi“.
Stamattina era stata diffusa solo la notizia che la polizia greca aveva arrestato due sospetti terroristi, di origine pakistana, che si ritiene stessero pianificando attentati contro obiettivi ebraici.
Secondo quanto riportava il sito di Kathimerini l’obiettivo era una sinagoga nel centro di Atene, mentre altre fonti parlavano di un ristorante israeliano sempre nel centro della capitale. Oltre ai due arrestati, la polizia sta indagando, precisano ancora le fonti, su un terzo uomo, un pakistano che si trova in Iran.
Le indagini sono state condotte dall’antiterrorismo, dai servizi di intelligence in collaborazione con i Servizi Segreti di un altro Paese, il Mossad, appunto.
L’intenzione della cellula terroristica era colpire un obiettivo “altamente simbolico” perché si voleva “non solo provocare la perdita di vite di cittadini innocenti, ma anche minare il senso di sicurezza nel paese, danneggiando le istituzioni pubbliche e minacciando le relazioni internazionali della Grecia“, si legge in un comunicato della polizia greca.
Tutto è partito dall’arresto di pakistani a Cipro , nel 2021, per un attacco che stavano pianificando contro un obiettivo israeliano. Un anno dopo, nel 2022, ci sono stati nuovi arresti di pachistani , questa volta in Turchia, fermati mentre stavano pianificando un attacco contro un obiettivo israeliano a Istanbul.
A quel punto i membri della comunità pachistana sospettati di attività radicale sono stati posti sotto sorveglianza e circa 45-50 giorni fa, i due arrestati oggi, sono stati identificati a Zante e Sparta.
Le autorità greche li hanno fermati sequestrando loro i loro telefoni cellulari e, dopo una perquisizione, sono emerse le prove digitali dell’attentato in preparazione.
In particolare, dopo la declassificazione dei cellulari, sono state scoperti scambi di messaggi con una terza persona, un cittadino pachistano, residente in Iran, che li sollecitava, in cambio di un compenso, a compiere un attentato – dinamitardo o armato – al ristorante – ebreo sinagoga, che opera nel centro di Atene.
Secondo le informazioni di “K”, in una delle comunicazioni il “cervello” ha chiesto ai due uomini di compiere un attacco con un’arma da fuoco e loro hanno risposto di non essere in grado di trovare armi. In una successiva comunicazione viene loro chiesto di effettuare un attentato dinamitardo con una bombola di gas .
Da parte sua, il ministro degli Esteri israeliano, Eli Cohen ha pubblicato un tweet, in cui ringrazia “il governo greco e il servizio di intelligence e sicurezza greco per aver impedito l’attacco terroristico contro obiettivi ebraici e israeliani. Il terrorismo è un nemico comune e combatterlo è la nostra prima priorità. Il governo degli Ayatollah di Teheran sta esportando il terrorismo in Medio Oriente e nel mondo intero, e solo una posizione ferma e unita fermerà le attività terroristiche del regime iraniano“.