Il Getty Museum acquista il Codice Ermengarda dell’XI secolo: uno dei più famosi codici miniati
Il Getty Museum di Los Angeles ha acquistato il Codice Ermengarda, un manoscritto illustrato realizzato per la nobildonna Ermengarda di Nellenburg dell’XI secolo, della casata di Egisheim-Dagsburg in Germania. Il manoscritto sarà esposto in una prossima mostra nell’autunno del 2023.
“Il Codice di Ermengarda, con la sua insolita ricchezza di immagini, è un esempio spettacolare di miniatura manoscritta altomedievale, come non se ne vedevano sul mercato da oltre mezzo secolo”, ha dichiarato Timothy Potts, direttore del Getty Museum.
Il Codice Ermengarda fu creato in Germania a metà dell’XI secolo. Raccolta di letture per la Messa, il manoscritto contiene 15 miniature a pagina intera eseguite nei colori rosa, blu e lavanda che caratterizzano la pittura della cosiddetta lunga epoca ottoniana.
L’Impero Ottoniano prese il nome da tre imperatori consecutivi di nome Ottone, che regnarono nel X e all’inizio dell’XI secolo, ma l’età culturale continuò anche durante il regno degli imperatori Saliani, che governarono le terre germaniche dal 1024 al 1125. Ermengarda di Nellenburg, la committente del codice, era membro di una potente famiglia regnante locale, la casata di Egisheim-Dagsburg. Era imparentata con Papa Leone IX (1002-1054) e nipote dell’imperatore ottoniano Enrico II (973-1024).
In base alla scrittura, si ritiene che il testo del Codice di Ermengarda sia stato scritto intorno al 1030-1050. Le miniature a piena pagina furono aggiunte poco dopo il 1053 per ordine di Ermengarda. Il programma di miniature culmina in una rarissima immagine di dedica in cui Ermengarda presenta il suo libro in memoria del defunto marito Werner e del loro figlio Adalbert, uccisi nel 1053 nella battaglia di Civitate.
Le miniature, di grande bellezza, comprendono i ritratti dei quattro evangelisti e immagini che sottolineano le feste più importanti del calendario cristiano. Illustrazioni come l’Annunciazione e le Tre Marie al Sepolcro sono concepite come doppie pagine, con la scena che si estende su entrambe le pagine per formare un’unica composizione. Questo espediente narrativo drammatico è stato utilizzato anche nella pagina finale a due pagine, in cui Ermengarda e suo marito offrono il libro stesso a Cristo e a San Michele.
“Il Codice di Ermengarda rappresenta il centro preminente della miniatura tedesca del periodo, la scuola di Reichenau, in cui le figure potenti e teatrali sottolineano l’imponenza degli eventi che mettono in scena”, afferma Elizabeth Morrison, curatrice senior dei manoscritti del Getty Museum. “Dagli anni Ottanta non siamo riusciti ad aggiungere alla collezione nessun oggetto di quest’epoca remota, quindi è impossibile valutare la rarità storica di questa acquisizione”.