Enna, si parla di cannabis a scuola: arrivano i poliziotti. Il Pd grida allo scandalo: come hanno osato?

2 Mar 2023 19:39 - di Redazione
cannabis enna

All’Istituto «Majorana-Cascino» di Piazza Armerina, in provincia di Enna, si sono presentati alcuni agenti del commissariato di zona per chiedere informazioni su un’assemblea sulla cannabis libera e legale che era in corso nella scuola. Ospite dell’incontro un dirigente dell’associazione «Meglio Legale» promotrice del referendum sulla legalizzazione della cannabis. Alcuni studenti, i rappresentanti dell’istituto, sarebbero stati identificati (circostanza smentita dalla questura).

L’assemblea – alla quale partecipavano studenti e professori – non è stata annullata, si è regolarmente conclusa con gli interventi previsti, ma quanto accaduto è approdato immediatamente alla Camera. La sinistra mostra sdegno e allarme per la vicenda mettendosi ovviamente dalla parte degli organizzatori dell’assemblea e parla di violazione delle libertà scolastiche.

Stefania Marino, parlamentare dem, ha prontamente presentato un’interrogazione al ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, chiedendo «se intenda acquisire informazioni circa le ragioni che hanno comportato l’intervento degli agenti del locale commissariato e quali iniziative intende intraprendere per consentire alle istituzioni scolastiche di promuovere liberamente “l’approccio cooperativo” tra le diverse componenti impegnate a livello territoriale a supportare i giovani nel loro percorso di crescita civile e culturale». Ci sarebbe da domandarsi se sia stato invitato anche un rappresentante dello schieramento che predica la nocività della cannabis ma sarebbe una domanda superflua. Di sicuro non c’era.

Intanto arrivano di supporto al Pd Magi e Della Vedova di +Europa che denunciano un clima “intimidatorio” del quale chiedono conto al ministro dell’Interno tirando in ballo come al solito il governo colpevole di un “atteggiamento repressivo”.

«Siamo alle solite – commenta un indignato Luigi Manconi – L’episodio mi fa tornare alla memoria un fatto accaduto negli anni Sessanta a Milano. Allora un intervento della magistratura volle sindacare sui contenuti di un giornale studentesco, La Zanzara, giornale scolastico dello storico liceo Parini di Milano (che vide il rinvio a giudizio di tre studenti con l’accusa di pubblicazione oscena ndr). Una vicenda processuale che fu accompagnata da scontri tra polizia e studenti. Negli anni episodi analoghi si sono ripetuti anche negli Stati Uniti con esiti drammatici e spargimento di sangue». I luoghi del sapere – conclude – devono essere “sacri e inviolabili”.

In attesa di ricostruzioni più precise del fatto e di chiarimenti sulle motivazioni della polizia, dalla scuola non sono arrivate prese di posizione in merito. “Non sono nelle condizioni di aggiungere nulla – dice la dirigente scolastica Lidia Di Gangi, che non era presente in istituto durante l’assemblea, sostituita dalla vice preside – perché devo ancora parlare con i ragazzi. L’assemblea, comunque, è stata portata a termine”.

La questura di Enna ha subito avviato le opportune iniziative per ricostruire l’episodio e smentisce quanto denunciato sulla presunta irruzione di agenti di polizia.  “Dalle prime ricostruzioni è emerso che nella mattinata di ieri personale del Commissariato di Piazza Armerina in abiti civili ha preso contatti con i responsabili dell’istituto superiore “E. Majorana-A.Cascino”, ma risulta destituita da ogni fondamento la notizia che gli studenti partecipanti all’assemblea siano stati formalmente identificati e che la stessa sia stata interrotta e/o ritardata”.

 

 

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