Covid, le carte dell’inchiesta: tamponi per tutti? Una caz…a. Le parole rivelatrici: la pandemia allunga la vita al governo

6 Mar 2023 10:19 - di Redazione

Sarà pur vero che è impossibile e non auspicabile che si metta in piedi una “Norimberga” giudiziaria per come l’Italia ha gestito la pandemia da Covid 19. Ma di certo l’inchiesta di Bergamo ha il merito di far venire alla luce, in tempi che non sono più emergenziali, il livello di inefficienza e inettitudine con cui il governo e i tecnici dell’epoca affrontarono l’intera vicenda. E non dimentichiamo quanto Giuseppe Conte cercò di sfruttare a proprio vantaggio quella fase parlando di “modello Italia”.

Altro che modello. Sono cose già dette e risapute ma vedere nero su bianco, nelle carte dell’inchiesta, gli stessi protagonisti che avrebbero dovuto tutelare la nostra salute accusare proprio il ministero della salute di non essere all’altezza, e non solo per il mancato aggiornamento del piano pandemico, fa un certo effetto. Così come fa un certo effetto scoprire (caso anch’esso già denunciato) le pressioni per oscurare il famoso report redatto per l’Oms da Francesco Zambon e giudicato troppo critico del governo nella gestione pandemica. Un ruolo di primo piano lo ebbe proprio, in questo senso, il capo di gabinetto di Speranza, Goffredo Zaccardi.

Su di lui oggi la Verità rivela un altro particolare. Scrivono gli investigatori che nello stesso giorno, «l’11 marzo 2020, alle ore 15.37, Zaccardi chattava con Luca Monteferrante, capo dell’ufficio legislativo del ministero della Salute». È in questa conversazione che le capacità di analisi politica del capo di gabinetto si esprimono al meglio. I due parlano del modo in cui l’esecutivo guidato da Conte sta gestendo l’emergenza e non sembrano entusiasti. Soprattutto, percepiscono la nomina di Arcuri – per cui pure sembrano nutrire stima – come un brutto colpo per il ministero della Salute e per lo stesso ministro. Zaccardi commenta durissimo: «La pandemia allunga la vita al governo»”.

Dunque la paura del contagio, l’allarmismo, il bollettino sulle vittime, le immagini della bare: tutto appariva funzionale a tenere al loro posto ministri incapaci e un premier inadatto. Non solo. dalle carte emerge anche come la soluzione dei tamponi anche agli asintomatici, che si sarebbe rivelata una delle chiavi indispensabili per la lotta al virus, fosse sottovalutata e addirittura scartata come stupidaggine dal numero due dell’Oms Ranieri Guerra. Cioè dall’organizzazione che avrebbe dovuto vigilare a livello mondiale per evitare la diffusione del virus.

 

“Ma fare i tamponi a tutti adesso è la cazzata del secolo”. Lo scriveva infatti Ranieri Guerra, all’epoca dei fatti direttore vicario dell’Oms, in una chat con il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro che replica “No, è ognuno va per conto suo”. La conversazione, inserita negli atti della chiusura inchiesta della procura di Bergamo che ha indagato sulla pandemia, risale al 15 marzo 2020 quando il virus stava accelerando la sua corsa, i tamponi scarseggiavano e non era chiara la linea se usarli solo chi avesse sintomi o per tutti. In un altro messaggio, di qualche ora dopo, Guerra aggiunge: “Ho parlato con Galli, poi, e gli ho detto di desistere dal proporre scemenze come tamponi per tutti…ha convenuto, spero…a domani”.

 

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