Meloni: “Cospito non è una vittima. Fu graziato nel ’91 e uscì dal carcere. E si mise a sparare alla gente”

2 Feb 2023 20:47 - di Redazione

Il bilancio dei primi cento giorni di governo, il ruolo dell’Italia nell’Ue, le bollette del gas che scenderanno finalmente e pi il caso Cospito, di cui si continua a parlare e che infiamma il dibattito politico. Ma c’è spazio anche per il privato, per raccontare della figlia Ginevra che si lamenta della mamma premier. Di tutto questo ha parlato Giorgia Meloni su Rete4, ospite della trasmissione “Dritto e rovescio” di Paolo Del Debbio.

Meloni: “Non vado in Europa col cappello in mano”

In Europa c’è ormai piena consapevolezza del fatto che sui migranti l’Italia non può fare da sola. “Io non vado in Europa con il cappello in mano. Mi pare che in Ue le cose stiano cambiando, la Ue dice che abbiamo un problema nel Mediterraneo e la prossima settimana ci sarà un consiglio straordinario a Bruxelles, che tratta due materie fondamentali, tra le quali il tema dei migranti”.  “Finora – ricorda Meloni – l’Italia è stata un po’ abbandonata sulla rotta del Mediterraneo. I precedenti governi non mi sono sembrati così attenti su queste materie”.

Energia, la sfida è diversificare le fonti

Sulla crisi energetica, oltre ad esprimere soddisfazione per il fatto che le bollette del gas scenderanno ricorda che “oggi abbiamo una situazione energetica difficile, perché l’Europa ha deciso di dipendere solo dalla Russia, da un solo attore, bisognava fare più attenzione. Per questo sto spendendo molto tempo all’estero”. “La sfida – aggiunge – oggi è diversificare le fonti dalle quali tu prendi energia”. A questo mirano gli “accordi fatti con l’Algeria, con la Libia, avere diverse fonti”.

“Gli anarchici minacciano lo Stato italiano”

Sul caso Cospito la premier è categorica. “Serve chiarezza, Cospito è un anarchico condannato per strage, perché ha sparato alle gambe di un dirigente di Ansaldo nucleare. Finisce al 41 bis perché inviava dal carcere messaggi in cui diceva agli anarchici di continuare la lotta”.  “Dal 41 bis fa lo sciopero della fame perché rifiuta l’istituto- continua – nel ’91 già decise di fare lo sciopero della fame e fu graziato, è uscito dal carcere per sparare a della genete. Non stiamo quindi parlando di una vittima, forse ritiene che rifare lo sciopero della fame” potrebbe avere gli stessi effetti. “Gli anarchici ora minacciano lo Stato italiano”, dice Meloni. “La domanda è: lo Stato minacciato da chi dice di togliere il 41 bis altrimenti vi facciamo saltare in aria può indietreggiare o no?”. “Lo Stato non tratta con la mafia e non tratta con il terrorismo”, sottolinea. “Sul tema mi ha colpito – conclude – il silenzio di fronte alle minacce ricevute”. “Se stabilissi il principio – ha detto ancora Meloni – che chiunque sta al 41 bis fa lo sciopero della fame e io lo tolgo dal 41 bis, noi – ha continuato – domani quanti mafiosi avremmo che fanno lo sciopero della fame? E se non tiriamo fuori quei mafiosi che fanno lo sciopero della fame al 41 bis altrimenti ci fanno saltare le macchine, quante macchine salterebbero?”.

Rdc, assistenza garantita a chi non può lavorare

Infine Giorgia Meloni così risponde alla domanda su cosa accadrà dopo lo stop al reddito di cittadinanza. “L’assistenza si fa a chi non è in condizione di garantirsela. Noi – assicura – intendiamo confermare l’assistenza per chi oggettivamente non può lavorare, disabili ma anche over 60 che non hanno accesso alla pensione, famiglie che hanno minori a carico che non hanno lavoro”. “Quelli per cui cambia la questione – conclude – sono le persone in età da lavoro, tra 10 e 59 anni che non hanno minori a carico, per questa persone pensiamo a un aiuto per trovare lavoro”.

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