La destra di governo ha già demolito il castello di menzogne costruito ad arte dagli avversari
Riceviamo da Paolo Delle Pantere e volentieri pubblichiamo
Caro Direttore,
leggo con interesse l’articolo (https://www.spectator.co.uk/article/georgia-melonis-first-100-days-have-proved-her-critics-wrong/) apparso ieri su The Spectator , considerato uno dei giornali inglesi più fustigatori della politica. Quello che rilevo dall’articolo è sicuramente un credito di posizione per la Destra Italiana, finalmente assurta agli onori degli altari come “Destra moderna”, scrollandosi di dosso il pesante fardello del “peccato originale” con cui è stata dipinta in primo luogo da alcuni avversari politici, ed a seguire dai alcuni detrattori della sfera della comunicazione, che di questi sono la longa manus. Quello che è insopportabile, per questi soggetti, è la capacità del Presidente del Consiglio – per inciso la prima Donna a ricoprire tale incarico dopo che per decenni hanno illuso schiere di femministe e amazzoni di quanto fosse importante il ruolo del gentil sesso nella gestione della cosa pubblica, ma guardandosi bene dal metterlo in pratica – di tenere ben salda la barra del timone nelle proprie mani, esautorandoli dalla amministrazione di un potere che è stato intriso di demagogia, più portato a demonizzare il “nemico” piuttosto che a salvaguardare il minimo sindacale degli interessi del Paese; dove tutto ciò che è interesse nazionale è stato sacrificato per un effimero tentativo di accreditarsi sui tavoli che contano, in Europa e nel Resto del Mondo, e di cui ancora paghiamo i risultati di una politica dissennata, senza costrutto e senza la possibilità di avere voce in capitolo, relegando il Paese a un ruolo subalterno agli interessi più “pesanti” del continente. Molta strada c’è ancora da fare, ma quello di cui si può essere certi è che il cosiddetto sdoganamento della destra italiana, dopo il 25 Settembre, come “destra responsabile”, interlocutore serio e preparato, porti a un confronto politico basato finalmente sui contenuti e non più dalla provenienza. Poi gli attacchi ci saranno sempre da parte di chi ha gestito per anni, decenni, la cosa pubblica e che non ha nessuna voglia di restare in secondo piano. Anzi farà di tutto, avendone capacità e mezzi permeati e acquisiti nel tempo, per ritornare a gestire un potere che credono gli spetti per concessione divina. La strada è lunga, tortuosa e piena di ostacoli, ma sentire che Elly Schlein, candidata alla segreteria del Pd, ha preso solo 2 (due) voti in quel di Mirafiori, una volta avamposto della Sinistra depone a favore di un rinsavimento del popolo italiano, in primis, e dei lavoratori poi, di non volere più essere rappresentato assolutamente da chi ha fatto del radical chic uno stile di vita, presenziando più nei “salotti buoni” che ascoltare i desiderata della gente.