Il ricatto di Cospito ai giudici di sorveglianza del carcere Opera: cancellate il 41bis a tutti i detenuti

3 Feb 2023 17:01 - di Paolo Lami
COSPITO

Ha assicurato che non si ferma nel suo sciopero della fame che è arrivato quasi a 100 giorni e che si fermerà solo quando il 41bis, il carcere duro per mafiosi e terroristi, sarà tolto non solo a lui ma anche a tutti gli altri, anche ai boss mafiosi: è un ricatto gravissimo contro lo Stato, contro magistrati e uomini delle forze dell’ordine morti per mano di Cosa Nostra, uno schiaffo in piena faccia a Falcone e Borsellino e ai tanti tanti morti fatti dai clan, quello che il leader anarchico Alfredo Cospito sta cercando di portare a gol in queste ore.

Lo ha spiegato bene ai magistrati del Tribunale di Sorveglianza di Milano che ieri sono andati a trovarlo dietro le sbarre del carcere milanese di Opera dove è stato da poco trasferito proprio per dargli il meglio dell’assistenza sanitaria.

Ieri, la presidente Giovanna Di Rosa e la giudice Ornella Anedda, si sono intrattenute con Cospito e con il suo difensore.

Sono abituate a vedere persone detenute. E non hanno trovato Cospito in condizioni così gravi. Dimagrito si ma, comunque, non in pericolo di vita immediato, al momento.

Attraverso i medici che lo seguono i magistrati di Sorveglianza stanno cercando di mettere in atto ogni misura per tenere sotto controllo lo stato di salute di Cospito. Che ribadisce l’intenzione di proseguire nell’azione non violenta. E rifiutare, dunque – qualora si arrivasse a condizioni estreme – l’alimentazione forzata.

Il Tribunale di Sorveglianza, che non decide sul 41bis, entrerebbe in gioco, invece, qualora i medici decidessero l’alimentazione forzata di Cospito. Che, tuttavia, potrebbe essere attuata solo nel momento in cui Cospito perdesse conoscenza.

La lotta di Cospito è una lotta, ha spiegato l’anarchico ai magistrati che lo sono andati a trovare “perché venga cancellato il 41bis per tutti” perché, ha detto l’anarchico, “è uno strumento che toglie libertà fondamentali”.

La sua è una protesta in cui “ognuno agisce per sé, dietro non c’é nessuna organizzazione”, ma una rete fluida, racconta Cospito che ama definirsi un “anarchico nichilista”.

Cospito, insomma, ha ribadito che non ha nessuna intenzione di fermarsi: è pronto ad andare avanti nella sua battaglia.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • Giuseppe Forconi 7 Febbraio 2023

    Se lo Stato cede sarebbe la piu’ grossa buffonata democratica del secolo, quindi io potrei diventare un criminale e starmene sicuro che non finiro’ nel duro carcere.
    provate a farlo in Siria o in Iran o nella Korea del Nord e vediamo come finirete cari dem, buffoni.

  • Renato Rimondini 4 Febbraio 2023

    Negli USA non si soccorrono i criminali che minacciano lo Stato

  • Gianni Notari 3 Febbraio 2023

    Per me può morire tra atroci tormenti e dolori