Codice Braille, il progetto “Oltre i sensi” per aiutare i non vedenti: ecco il piano di azione
Riceviamo e volentieri pubblichiamo un contributo sul codice Braille.
Leggere al buio. Il progetto “Oltre i Sensi” racconta l’importanza del codice Braille, che contribuisce a risolvere i problemi delle persone non vedenti. La storia parte da Luis Braille che, da piccolo, si fece male a un occhio nella selleria dal papà. Poi divenne cieco da entrambi gli occhi e – come tanti in quel periodo – una volta diventato ragazzo provò a lavorare. Ma i lavori che venivano proposti erano privi di soddisfazioni e spesso accompagnati dalle umiliazioni dei colleghi.
La “rivoluzione” di Braille
All’epoca esisteva il metodo Hauy per poter leggere attraverso il tatto, ma non permetteva di scrivere. Nel 1821, durante la visita di un militare nella sua scuola, mentre gli veniva spiegato un altro metodo adottato dai militari per i dispacci notturni, Braille fu ispirato e semplificò addirittura quel metodo militare, utilizzando soli 6 punti contro i 12 fino a quel momento usati. Stava nascendo quello che oggi tutti conoscono come “metodo Braille”.
Leggere al buio con le dita
Dal 1829 ad oggi, infatti, per leggere al buio con le dita opere letterarie e spartiti musicali, perfino equazioni e formule chimiche, il Braille resta l’unica modalità. Stimola la riorganizzazione plastica del cervello di persone con disabilità visiva. È questo l’esito di un’indagine scientifica condotta da esperti di settore e ricercatori dell’Università di Roma La Sapienza, presentata alla Camera dei deputati in occasione del 21 febbraio, data dell’anniversario nazionale del Braille. La ricerca fa parte del progetto “Oltre i Sensi – Il Braille come inclusione e integrazione”, una serie di iniziative ed eventi diffusi sul territorio portati avanti dalla Cooperativa Sociale Raggio di Luce in collaborazione con il Movimento Apostolico Ciechi (Mac) Lazio e il Centro Braille San Giacomo, promossi con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Le parole di Simona Balistreri
«Alfabetizzazione Braille e sensibilizzazione delle aziende che assumono sono gli obiettivi di “Oltre i Sensi”, un progetto che riguarda tutti noi», dichiara Simona Balistreri, presidente della Cooperativa Sociale Raggio di Luce. Dai dati raccolti, si evince come il sistema linguistico di lettura e scrittura tattile resti fondamentale per l’autonomia socio-professionale di ciechi e ipovedenti: soprattutto in tenera età, attiva aree funzionali diverse del cervello, massimizzando la capacità dell’ipovedente di sfruttare gli stimoli provenienti dall’esterno e aumentando così in maniera esponenziale le opportunità di autosufficienza e realizzazione professionale.
Il Braille e l’evoluzione delle tecnologie
Secondo il professor Andrea Billi, dell’Università di Roma La Sapienza, «l’evoluzione delle tecnologie che possono facilitare l’inclusione degli ipovedenti è in rapida ascesa. Tutto quanto può essere fatto per favorire l’inserimento lavorativo di queste persone deve essere sostenuto e rafforzato, in un rapporto di confronto e verifica con un’attenzione particolare non solo alla qualità delle soluzioni, ma alla loro diffusione e applicabilità».
Autonomia e disabilità visiva
«Il Braille è importantissimo per l’autonomia delle persone con disabilità visiva. Con questa consapevolezza il Movimento Apostolico Ciechi – dichiara il presidente del Mac nazionale Michelangelo Patanè – è impegnato a promuoverne la conoscenza e l’uso, in ogni ambito e in ogni territorio, come strumento fondamentale per la formazione e l’inclusione delle persone non vedenti. Così, in particolare, il Mac realizza attraverso i suoi 48 gruppi diocesani, iniziative di sensibilizzazione per la diffusione del Braille, dispone della Biblioteca nazionale Braille “Maria Motta” specializzata in testi a contenuto religioso, e, nei Paesi più poveri del mondo, sostiene l’istruzione degli studenti ciechi, con l’invio di testi e sussidi in Braille».
La consegna del premio “Antonio Muñoz”
Gli fa eco Salvatore Bentivegna, Presidente del Centro Braille San Giacomo: «Lo scopo di “Oltre i Sensi” è affermare l’importanza del sistema di lettura e scrittura tattile come mezzo per l’emancipazione dei non vedenti che, con una buona scolarizzazione, possono e devono aspirare a orizzonti professionali e di inclusione sociale soddisfacenti». Durante il Convegno del 21 febbraio scorso è avvenuta la consegna del Premio “Antonio Muñoz” per studenti con disabilità visiva, alle due vincitrici dell’edizione 2022.